COSENZA – In una campagna elettorale che finora non aveva avuto grossi sussulti, si alza lo scontro tra due candidati. Il primo a sferrare un attacco diretto è Amalia Bruni. La Neuroscienziata bolla come populista Demagistris e dice che insieme alla candidatura di Oliverio aiutano il centrodestra a vincere “il suo populismo non aiuterà la Calabria e invece aiuta il centrodestra penso che se lui avesse dichiarato dall’inizio che voleva un posto di lavoro, glielo trovavamo”. L’attuale sindaco di Napoli Luigi Demagistris replica rivolgendosi alla Bruni lanciando una stoccata sui presunti finanziamenti della politica che sostengono la sua campagna elettorale. In particolare dalla parte dei Dem e di Enza Bruno Bossio “io un lavoro me lo sono conquistato con le mani pulite e senza compari – scrive l’ex Pm – mentre Amalia ‘Bruno Bossio’ campa grazie ai finanziamenti della politica con la quale poi, guarda caso, si candida, per poi magari volersi finanziare da sola in Regione con un conflitto d’interessi davvero imbarazzante. Il vostro tempo è finito, ora tocca alla Calabria dalle mani pulite” conclude Luigi de Magistris.
Tutto concluso? Macchè, a stretto giro arriva una nuova dichiarazione della Bruni e non sono parole tenere “Magistris è un bugiardo e mistificatore. Lavoravo quando lui aveva i calzoni corti. Non si illuda, i calabresi riconoscono le sue bugie. Ho sempre pensato alla salute dei cittadini, finalmente i napoletani si sono liberati di lui”. E aggiunge “chi mente sapendo di mentire – prosegue – non merita considerazione e i cittadini sanno apprezzare chi ha speso una vita professionale come me restando sempre vicina alla sua gente e chi invece, ha scelto questa terra per comodità, per vantaggio personale e per un posto di lavoro. Dopo aver portato il debito di Napoli da trecento milioni a circa tre miliardi, senza risolvere un solo problema della capitale del Sud, ora vorrebbe esportare il modello-disastro qui in Calabria dove ha dato in passato ampia prova della sua assoluta evanescenza in campo professionale. Il mio unico conflitto di interessi ce l’ho con i calabresi perché dopo averne curato decine di migliaia li voglio prendere in carico tutti, dopo 40 anni da medico e ricercatore di me si fidano. Dopo potrò partecipare alla festa che stanno organizzando a Napoli per essersi liberati di lui”.