REGGIO CALABRIA – Questa mattina a Reggio ed in provincia di Messina, a conclusione dell’operazione denominata “Metameria”, i carabinieri hanno hanno eseguito un decreto di sequestro di alcune imprese con relativo patrimonio aziendale per un valore nel complesso a circa 15 milioni di euro. Sotto sequestro sono finite la Panoramic Stop di Penna Vincenza & Co. S.a.s., la BM Service s.r.l. e l’Impresa Individuale “API” di Ianno’ Francesco” entrambe con sede a Reggio Calabria; La Eco. F.a.l. s.n.c. di La Valle Egidio e Francesco, e la Logam s.r.l. – Logistica per l’ambiente entrambe con sede a Villa San Giovanni.
Quindici persone sono state denunciate ed il sequestro arriva a seguito di un’indagine dal 2017 che ha già portato il 16 febbraio 2021 all’emissione di 28 provvedimenti cautelari nell’ambito dell’operazione “Metameria”. E’ stata, secondo gli investigatori, completata la ricostruzione dei rapporti della cosca Condello di Archi con imprenditori collusi in quanto totalmente asserviti alla ‘ndrangheta.
Il filone dell’attività di indagine ha preso le mosse dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Roberto Lucibello, ex socio dell’imprenditore Francesco Giustra (arrestato lo scorso febbraio ed indagato per concorso esterno in associazione mafiosa), che ha svelato le trame imprenditoriali della cosca guidata da Demetrio e Giandomenico Condello e acceso i riflettori sull’affare legato all’acquisto del parco veicoli della Leonia Spa.
La figura di Francesco Ianno’
Il contributo dichiarativo analizzato ha posto in luce la figura di Francesco Ianno’, imprenditore nel settore della distribuzione dei carburanti che opera da tempo a Reggio Calabria con due impianti aventi sede, rispettivamente, nelle località di Arghillà ed Arangea, che viene individuato quale imprenditore che si è prestato a compiere attività di reimpiego di capitali attraverso l’emissione da parte di soggetti compiacenti, di documenti fiscali attestanti operazioni commerciali inesistenti riferibili ad una frode in commercio nel settore della vendita di carburanti.
Nello specifico Francesco Ianno’ può disporre di un ingente quantitativo di carburante “in nero” che sottrae alla compagnia petrolifera, grazie alla complicità di diversi soggetti costituenti parte integrante della filiera di controllo, gestione e trasporto del carburante, che viene reimmesso nella rete di distribuzione da lui controllata con i due impianti di Reggio. La necessità di rendere fiscalmente apprezzabile una parte dei profitti illeciti così accumulati, al fine di giustificare maggiori spese, ha indotto Ianno’ a sovrafatturare le forniture rese a favore di alcune imprese-clienti, restituendo loro, in contanti la differenza tra il presso reale e quello artificiosamente rappresentato nel documento fiscale. Le imprese-clienti, consapevoli della necessità di Ianno’ di auto-riciclare i profitti delle condotte fraudolente ai danni della compagnia petrolifera e dell’Erario, si sono prestati ad agevolare quell’attività di riciclaggio, utilizzando, ai fini fiscali, le fatture per operazioni parzialmente inesistenti, così conseguite.
Va segnalato, come le imprese: “Eco. F.a.l. s.n.c. di La Valle Egidio e Francesco” e “Logam s.r.l. – Logistica per l’ambiente”, all’epoca dei fatti accertati, fossero sottoposte a controllo giudiziario, e pertanto le condotte fraudolente poste in essere, finivano per occultare, anche agli amministratori giudiziari, nominati dal Tribunale, i flussi finanziari generati dal sistema delittuoso accertato. Le condotte in questione sono state accertate, per importi inferiori, anche in relazione ad altre imprese, per le quali il GIP non ha disposto il sequestro, avuto riguardo ai più ridotti profitti così conseguiti.