COSENZA – Nella campagna di vaccinazione in Calabria, emerge che gran parte dell'”altro” che si è registrata in Calabria rientra adesso nella categoria soggetti fragili e Caregiver con 83.447 dosi somministrate. È quanto si rileva dal sito dell’Agenzia italiana del farmaco aggiornato alle 10.24 nel quale è stato scorporato il dato “altro” in alcune altre categorie. Gli “altro” sono adesso 11.792. Sono 406.187 le dosi di vaccino anti Covid somministrate in Calabria sulle 528.530 disponibili, pari al 76,9%, percentuale che relega la regione all’ultimo posto.
Gli over 80 vaccinati sono 118.052 e 81.873 gli operatori socio sanitari. Le dosi somministrate a personale non sanitario impiegato in strutture sanitarie e in attività lavorativa a rischio sono 21.706 e 24.052 agli ospiti nelle Rsa. Nella fascia 70-79 anni i vaccini inoculati sono 20.727 e 6.472 quelli nella fascia 60-69. Tra il personale scolastico hanno avuto il vaccino in 24.227 mentre 13.839 sono andate al comparto difesa e sicurezza.
Prima dose alla stragrande maggioranza dei pazienti oncologici
In Calabria, allo stato attuale “la stragrande maggioranza dei pazienti oncologici ha ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid“. A dirlo il dottor Vito Barbieri, responsabile della Rete Oncologica Calabria e direttore della Unità Operativa di Oncologia Medica dell’AO Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Gli Hub oncologici starebbero per ultimare con la seconda dose il processo di vaccinazione per tutti i loro pazienti in trattamento.
“La vaccinazione contro il virus SARS-COV2 è stata attivata anche in Calabria a favore di malati oncologici in base alle Procedure Operative indicate all’interno del Piano Regionale di vaccinazione fin dai primi giorni del mese di marzo – ha spiegato Barbieri –.Le Unità Operative oncologiche operanti all’interno di Aziende Ospedaliere Hub della Rete oncologica si sono attivate con una rapida selezione dei pazienti oncologici da sottoporre a vaccinazione iniziando da quelli particolarmente fragili e procedendo poi con tutti i pazienti in trattamento attivo o ultimato da meno di sei mesi. In alcune Aziende è stato possibile realizzare percorsi ed aree dedicate all’interno dello stesso presidio. In altre Aziende il personale si è dedicato alla vaccinazione all’interno del proprio reparto con modalità ed orari codificati. La maggior parte delle U.O. Spoke, con limitazioni di spazi e personale, hanno segnalato o invitato i pazienti a rivolgersi alle modalità di prenotazione online sulla piattaforma dedicata”.
Malati oncologici, ancora troppe differenze da Regione a Regione
Dei centomila morti per Covid in Italia, e quindi anche in Calabria, circa il 16% sono persone con una storia di tumore. Di fronte all’inizio della terza ondata questi pazienti, se colpiti dal virus, rischiano di più a livello di complicanze gravi e ospedalizzazione. Per questo sono state inseriti, secondo le raccomandazioni ministeriali, tra le categorie da vaccinare con priorità nella seconda fase del piano vaccinale. Per capire come sul piano pratico si stiano organizzando le Regioni dotate di una rete oncologica avviata, ROPI, Rete Oncologica Pazienti Italia, ha organizzato un webinar apposito con la partecipazione dei referenti delle cinque reti regionali oggi operative in Italia, affiancati da esperti e rappresentanti istituzionali.
L’intento è fare il punto e superare le diversità sul piano pratico che ancora ci sono a livello regionale nell’erogazione dei vaccini. L’iniziativa è giunta al suo terzo appuntamento e, dopo aver ascoltato i coordinatori di dieci regioni (Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Campania, Piemonte, Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia, Marche) ora tocca alle altre dieci regioni tra cui la Calabria. Infine, sul rapporto Covid e tumori, è già disponibile per tutti un Quaderno informativo su www.reteoncologicaropi.it
Il quadro che sta emergendo da questi incontri permette già di fare delle valutazioni circostanziate. Ci sono ancora tante, troppe differenze tra regione e regione sia dal punto di vista della gestione dell’emergenza sia da quello della comunicazione ai pazienti su tempi e percorsi. Con il risultato che spesso questi ultimi si ritrovano spaesati: “I pazienti oncologici hanno già iniziato a vaccinarsi con le prime dosi, e in alcuni casi sono già in corso i richiami per la seconda dose – osserva la Presidente di ROPI, Stefania Gori –. Le nostre reti sul territorio serviranno a dare loro un aiuto in più, ricordando per esempio che anche dopo essere stati vaccinati sarà fondamentale continuare a seguire le regole di comportamento che hanno osservato finora: il distanziamento interpersonale, l’accurata igiene delle mani e via elencando”.