Sono solo 4 le regioni che dovrebbero rimanere nelle fasce con meno restrizioni mentre finirebbero in zona rossa Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia-Giulia e forse anche Emilia Romagna. L’epidemia corre anche in Calabria che potrebbe comunque rimanere in zona gialla. Attesa per i dati di domani dell’ISS e delle successive misure introdotte dal governo
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COSENZA – Rallentare le varianti è possibile solo con misure più severe in quanto ‘potrebbero avere un impatto rilevante”. È il monito dell’Istituto Superiore di Sanità dopo i risultati dell’indagine sulle varianti covid in Italia. La situazione nel nostro Paese continua a peggiorare e con quasi 25mila nuovi contagi le misure da zona gialla faticano a contenere la crescita dei contagi causati dalle varianti del Covid. Per questo domani sono attese le nuove misure anti-contagio da integrare nel Dpcm. Non un lockdown generale, ma un ulteriore rafforzamento delle zone gialle e arancioni. Il sistema a colori rimarrà inalterato ma si inaspriscono le misure per il declassamento. A cominciare dalle chiusure automatiche dove i contagi superano i 250 casi a settimana ogni 100mila abitanti. Nei fine settimana chiusure per tutti mentre c’è ancora frizione nel Governo sul possibile anticipo del coprifuoco. E’ inoltre probabile che vengano fissate limitazioni in tutta Italia da zona rossa per il weekend di Pasqua. Ma tra i ministri c’è chi, a partire da Roberto Speranza, spinge per rafforzare le chiusure da subito in tutto il territorio nazionale, non solo nei fine settimana. Lo sapremo domani quando saranno varate le nuove misure con un apposito consiglio dei ministro dopo i dati della cabina di regia con i nuovi dati sul contagio.
La Calabria potrebbe rimanere gialla
Diverse le regioni che da lunedì finirebbero in zona rossa: Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia-Giulia e forse anche Emilia Romagna. Appena 4 quelle che potrebbero invece mantenere le misure più “soft”. Tra queste potrebbe inserirsi anche la Calabria che nonostante un evidente progressione dell’epidemia in alcuni aree, continua a mantenere sotto la soglia critica l’occupazione dei posti letto sia nei reparti covid che nelle terapia intensive. Inoltre l’incidenza settimanale è ben al di sotto dei 250 casi ogni 100 mila abitanti. Bisognerà comunque capire anche se l’indice di contagio RT, che la scorsa settimana era sceso nuovamente sotto l’uno sia nuovamente risalito. Questo allora potrebbe comportare il passaggio in zona arancione.
Gimbe “aumento dei casi in 7 giorni del 12,3%”
Nella settimana 3-9 marzo risulta in peggioramento, l’indicatore relativo ai “Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti” oltre che un aumento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale sui casi Covid-19 della Fondazione Gimbe. In particolare i casi postivi per 100 mila abitanti sono 349 con un +12,3% rispetto alla settimana precedente quando i casi erano 331. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19, rispettivamente 25 e 23% con le soglie poste al 40 e del 30%. Dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe emerge anche che la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 2,30% (Media Italia 2,93%) e che la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 2,1% (Media Italia 5,2%).