Peggiorano i dati in tutta Italia ed anche in Calabria, che dopo tre settimane a rischio basso, passa a quello moderato con l’indice RT che risale 1.01. Si va verso la confermata della zona gialla ma se i dati peggiorano la prossima settimana ci sarà il declassamento. Tre regioni passano in arancione: Piemonte, Marche e Lombardia, la Basilicata e il Molise verso il rosso mentre la Liguria dovrebbe tornare gialla
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COSENZA – Calabria ancora in giallo, ma i dati su contagio mostrano un deciso peggioramento visto che l’indice RT risale, seppur di poco, sopra quota 1 (valore di 1.01 con range tra 0,9 e 1,12) e si passa da regione a rischio basso a quella con rischio moderato. Tre regioni, invece, Lombardia, Piemonte e Marche vanno verso l’arancione mentre la Basilicata addirittura in zona rossa. È quanto potrebbe accadere, secondo quanto si apprende, alla luce dei dati esaminati dalla cabina di regia che confluiranno nel monitoraggio settimanale dove, per la quarta settimana consecutiva, si conferma un peggioramento nel livello generale del rischio di aumento di contagi in Italia, mentre L’Rt nazionale sfiora il valore soglia di 1, restando come la scorsa settimana a 0,99. La forbice va dallo 0,93 e 1,03.
“Ridurre mobilità e interazioni tra le persone”
Per l’Iss continua a preoccupare la circolazione sostenuta delle varianti a maggiore trasmissibilità e il chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano. Per questo la cabina di Regia chiede “ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari” ribadendo così che è necessario “innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”. “È fondamentale – ribadiscono gli esperi – che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.
Aumentano le Regioni a rischio alto
Aumenta il numero di Regioni/PPAA classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso. Ben dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1, con la Basilicata che ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Sono complessivamente 15 le Regioni/PPAA con un rischio alto o moderato, rispetto alle 13 della scorsa settimana. Cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) rispetto alla settimana precedente hanno un livello di rischio alto. Sono 10 (contro 12 la settimana precedente) le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei (contro 8 la settimana precedente) con rischio basso. Aumenta il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza in relazione a vari parametri (9 contro 7 della settimana precedente). Due Regioni – Lombardia e Piemonte – riportano molteplici allerte di resilienza.
Ecco i dati con gli indici RT delle singole Regioni: Abruzzo 1,13 (range 1,07 – 1,17), Basilicata 1,51 (range 1,26-1,79), Calabria 1,01 (range 0,9-1,12), Campania 1,04 (range 0,96-1,13), Emilia-Romagna 1,1 (range 1,07-1,13), Friuli Venezia Giulia 0,83 (range 0,79-0,88), Lazio 0,94 (range 0,91-0,97), Liguria 0,94 (range 0,88-0,99), Lombardia 0,82 (range 0,79-0,84), Marche 0,98 (range 0,88-1,09), Molise 1,11 (range 0,8-1,45), Piemonte 1,02 (range 0,98-1,05), Provincia di Bolzano 0,92 (range 0,89-0,96), Provincia di Trento 1,07 (range 1-1,14), Puglia 0,95 (range 0,92-0,98), Sardegna 0,68 (range 0,61-0,74), Sicilia 0,71 (range 0,67-0,75), Toscana 1,19 (range 1,15-1,25), Umbria 1,07 (range 1,02-1,12), Valle d’Aosta 0,94 (range 0,67-1,26), Veneto 0,97 (range 0,94-1,01).
Boom di incidenza in due PPAA
Si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021). L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Un vero e proprio boom dell’incidenza settimanale dei casi Covid sulla popolazione, si registra in particolare nelle Province autonome di Trento e Bolzano, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato dell’incidenza settimanale è nella Provincia Autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti.
Aumento delle terapie intensive impongono restrizioni
Aumenta il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza “impongono comunque misure restrittive”. Lo si legge nella bozza di monitoraggio settimane della pandemia. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l’area medica.