Il procuratore della DDA di Catanzaro sgombra il campo in merito all’inchiesta che vede indagato anche Lorenzo Cesa dopo che da più parti si era parlato di inchiesta arrivata proprio quando l’ex segretario dell’UDC avrebbe potuto dare il suo appoggio al Governo ” i tempi della politica non c’entrano. Cesa da settimane ha detto No al Governo”
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CATANZARO – “Le giuro che i tempi della politica non c’entrano. Quando sento parlare di inchieste di Gratteri a orologeria e che l’accordo tra l’UDC e il Governo non viene fatto perché c’è una mia inchiesta, penso che o siamo su scherzi a parte oppure le televisioni e le dichiarazioni che si fanno davanti le telecamere hanno un altro senso rispetto a quello che si dice, e che siamo davvero al paradosso. In più, quando abbiamo saputo che dovevano arrestare l’assessore Talarico assieme agli altri ed è arrivata l’ordinanza del gip, all’inizio di gennaio, a un anno di distanza dalla nostra richiesta e a sei mesi dall’ultima integrazione, si era posto il problema che a breve si sarebbe dovuto votare. Le elezioni in Calabria, infatti, erano fissate per il 14 febbraio e avremmo aspettato il 15 per non interferire sulla campagna elettorale, ma poi sono state rinviate ad aprile: non potevo lasciare arresti in sospeso per decine di persone altri tre mesi”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, in merito all’inchiesta “Basso profilo” che vede indagato anche Lorenzo Cesa. Non si poteva aspettare la soluzione della crisi di governo visto che l’Udc era uno dei possibili ‘responsabili’? “Io fino all’altra sera gli ho sentito dire in tv che lui e l’Udc non sarebbero entrati nella maggioranza – osserva Gratteri – quindi questo problema non si è posto. Se ora qualcuno vuole sostenere il contrario lo faccia, ma io l’ho sentito con le mie orecchie”.
Cosa che Gratteri ha ribadito questa mattina anche a Radio Anch’io su Radio 1 e in un’altra intervista a Repubblica dove è entrato nuovamente nel merito dell’inchiesta “è quello che avevamo visto arrivare venti anni fa: la ‘ndrangheta che si traveste da imprenditore e bussa alla politica. E la politica, per lo meno un pezzo importante di essa, risponde. Aprendo la porta”. Sempre più spesso apparati della pubblica amministrazioni e delle istituzioni sono colluse e lo fanno anche alla luce del sole senza alcuna vergogna”
E su Cesa torna a ribadire: “L‘altra notte avevo capito che era all’opposizione, ma questo non interessa. Dovrei dire che la magistratura ha i suoi tempi che non possono essere quelli della politica. Ma in realtà in questo caso ci siamo posti i problemi dei tempi. Che era quello delle elezioni regionali calabresi, però. Che si dovevano tenere a febbraio, poi ad aprile, ora non so quando. Avevo questa ordinanza da eseguire da una settimana, non era possibile aspettare oltre.