COSENZA – La sentenza slitta. Oggi era il giorno del verdetto d’Appello su padre Fedele esul suo segretario Antonio Gaudio, accusati di violenza sessuale ai danni di suor Tania, la religiosa siciliana che, secondo la sua denuncia, sarebbe stata ripetutamente violentata dai due.
I giudici della Corte d’Appello hanno rinviato il verdetto al prossimo 17 dicembre. Nell’udienza di oggi sono tornati a far sentire la loro voce gli avvocati dei due imputati che hanno ribadito alla corte l’assoluta estraneità dei loro assistiti da ogni ipotesi accusatoria. Non solo i legali Roberto Loscerbo, Eugenio Bisceglia, Franz Caruso e Elisa Sorrentino. I quattro avvocati, nelle loro rispettive arringhe difensive, hanno rimesso in discussione l’attendibilità della suora, assistita dall’avvocato Marina Pasqua. A conferma di ciò, i legali hanno depositato un corposo “memoriale”, nel quale sarebbero inseriti altri episodi di violenza, denunciati dall religiosa, di cui, però, non sono stati trovati elementi sufficienti per sostenere l’impianto accusatorio. Il memoriale è la carta vincente, l’asso nella manica che la difesa dei due imputati ha deciso di giocare per dimostrare come la suora potrebbe essersi inventata tutto. In primo grado, come si ricorderà, il processo a carico di padre Fedele Bisceglia e del suo segretario, s’era concluso con la condanna per entrambi: nove anni per l’uno, sei per l’altro. Il pg, nel corso della sua requisitoria, ha chiesto la conferma delle condanne.