Il nuovo commissario ad acta alla sanità calabrese risponde alle domande dei cronisti. “So in cosa metto le mani”
COSENZA – Il nuovo commissario ad acta alla sanità calabrese, il prefetto Guido Longo, nominato ieri in Consiglio dei Ministri, ha le idee chiare su come agirà e su quello che lo aspetterà. “Grosso modo so in cosa sto mettendo le mani, ci sono problematiche molto molto importanti”, del resto “mai avuto incarichi facili, sono abituato a queste tipologie di incarichi”, dichiara Longo intervenuto in collegamento telefonico durante un’intervista su Rai3.
“Nella mia carriera ho sempre affrontato sfide. Ringrazio il governo per la fiducia che mi ha dato. Spero di poterla ripagare. Il mio è un grande atto di amore verso la Calabria e verso il popolo calabrese. Io sono stato in Calabria negli anni ’80 per la seconda guerra di ‘ndrangheta. Poi sono tornato come questore di Reggio nel 2012, poi come prefetto di Vibo nel 2017. La mia ricetta è lavorare seriamente e occuparmi della popolazione. La popolazione calabrese ha bisogno di noi, urgentemente”. Così ha risposto Longo poco fa su Rai Radio1 al Giornale radio.
Alla domanda se fosse stato chiamato dal premier Conte, Longo ha risposto: “Sì, mi hanno chiamato sia il presidente del Consiglio che il ministro dell’Interno”. Poi un commento su Gino Strada: “E’ una persona di grandissimo livello, capacissima, che vuole fare del bene al popolo calabrese. Certamente andremo d’accordo, anche se non ci conosciamo”.
Il prefetto – un passato nella Polizia di Stato nella lotta a mafia, ‘ndrangheta e camorra e nella cattura di superlatitanti e boss – ha anche detto “vado per cercare di dare qualcosa di concreto al popolo calabrese, ci vado con il cuore”. In primo luogo “devo vedere un po’ come sta la situazione, in modo reale, le cose vanno viste direttamente e valutate direttamente, al di là di quanto viene riportato”. Dalle istituzioni calabresi – con cui non ha ancora avuto contatti – Longo si aspetta collaborazione, ribadendo “sono un uomo delle istituzioni, non ho altre problematiche, non me le pongo”. Quanto agli ospedali che sono chiusi in Calabria chiarisc: “sono controindicati, specie in questo periodo di allerta Covid”