“Calabria regione, non colonia”. Sit-in dei sindaci a Roma ricevuti da Conte

Superare l’emergenza sanitaria regionale e la fallimentare stagione commissariale. Decine di sindaci calabresi sono arrivati a Roma per richiedere in maniera netta sia la cessazione del commissariamento che l’azzeramento del debito sanitario “occorre finalmente voltare pagina e restituire alla Calabria il governo della sanità”.

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ROMA – Decine di sindaci calabresi, di tutti i partiti politici e provieniti da tutte le province, stanno manifestando con decine di striscione davanti a Palazzo Montecitorio a Roma. Un sit-in promosso dall’Anci regionale per richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione della sanità regionale e sul decennale commissariamento, anche alla luce dei recenti fatti. Da poco il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ricevuto una delegazione composta dall’Anci regionale e dai sindaci dei comuni capoluogo. All’incontro prende parte il ministro della Salute Roberto Speranza. Quanto accaduto in questi ultimi giorni, con dimissioni, nomine e rinunce, conferma ancora di più che occorre superare la fallimentare stagione del commissariamento e restituire ai calabresi una sanità che funzioni, che sia equa e giusta: “non ci interessano le diatribe politiche. Vogliamo una buona gestione della sanità in Calabria, una sanità che sia all’altezza della Repubblica Italiana di cui siamo parte. Siamo qui a ribadirlo con le nostre fasce Tricolori”, dice Francesco Candia, presidente di Anci Calabria. “Vogliamo essere parte dello Stato e vogliamo che in Calabria ci sia una sanità normale“.

Falcomatà: “la sanità torni ai calabresi”

Mentre il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto sottolinea come “non sia importante il nome ma che la sanità ritorni ai calabresi” per  quello di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà  “la manifestazione è finalizzata a impostare un dialogo con le istituzioni. Noi siamo qui per chiedere alle istituzioni un maggior coinvolgimento dei sindaci, dei territori e di quelle che sono le scelte del diritto alla salute dei calabresi”. “E’ evidente – ha detto Falcomatà – che il commissariamento non ha prodotto i risultati sperati.  Noi chiediamo di essere coinvolti nelle scelte della sanità calabrese – chiosa Falcomatà e che il prossimo commissario abbia in qualche modo una scadenza e che la sanità calabrese possa essere restituita alle competenze che ha il governo regionale in materia”.

Ma la Regione è pronta a prendere nuovamente le redini di questo settore? Per Falcomatà “questa è la sfida alla quale devono guardare le istituzioni calabresi. Io sono convinto – aggiunge – che una materia come quella della sanità debba essere competenza esclusiva dello Stato e non ci possono essere venti sanità diverse nel nostro Paese ancora di più con questo virus che ha scoperto le fragilità del sistema sanitario nazionale, aggravando quei sistemi che erano precari come al centro Sud ma scoprendo anche le fragilità di sistemi migliori come pensavamo essere quello lombardo”. Ma, nonostante la baraonda sanitaria, Falcomatà si proclama “assolutamente fiducioso. Il dialogo fra le istituzioni è sempre quello che deve contraddistinguere ogni rappresentanza istituzionale e i sindaci in questo caso ne sanno qualcosa. E’ bellissimo sottolineare come 400 sindaci di diverse estrazioni partitiche e politiche abbiano trovato l’unità e l’unanimità in un momento storico nel quale si parla di politica in Calabria in senso negativo e credo che questa manifestazione sia una rappresentazione unitaria dei sindaci. E conclude: “credo che questa sia una bella immagine della classe dirigente che deve avere la nostra Regione”.

Franco Iacucci: “i calabresi meritano risposte”

A differenza di Falcomatà, il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, sembra confidare meno nelle capacità politiche attuali della Regione. “La Calabria non è in grado di autogestirsi riguardo il settore sanità. Anche in riferimento al problema dello scioglimento del Consiglio Regionale , e a quello che è successo oggi in Calabria, c’è una precarietà che non finisce mai, c’è un presidente facente funzioni e c’è un tentativo di riorganizzare il dipartimento salute”. “Non siamo pronti – sottolinea Iacucci – ecco perché bisogna individuare un percorso in cui il commissariamento è a tempo e deve avere due obiettivi tra cui risolvere i problemi terribili che ha la sanità in Calabria e poi quello di dare la possibilità alla Regione Calabria di riorganizzarsi ed essere pronta ad assumere la titolarità di un settore che è importantissimo. I due terzi del bilancio della Regione si basano sul settore della sanità e al di là delle risorse economiche i cittadini calabresi hanno bisogno di avere risposte sul terreno di una sanità importante e di qualità”.

Sulla Calabria bisogna accelerare – precisa il presidente della Provincia di Cosenza –  bisogna fare uno sforzo in più. Io sono qui per riconoscere il lavoro che sta facendo il Governo per affrontare il problema terribile della pandemia. Noi calabresi chiediamo attenzione e devo dire che nel Decreto Calabria c’è maggiore attenzione verso la Calabria. Noi chiediamo che nel Decreto ci sia un percorso per uscire dal commissariamento”.

Abramo: “il Governo ha capito l’errore fatto”

“Si prenderanno qualche giorno in più” per la scelta del commissario alla sanità in Calabria “perché hanno capito che c’è grande necessità. Hanno capito l’errore che è stato fatto e vogliono scegliere un personaggio che risolva il problema della sanità”. Lo dice il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo al termine dell’incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza.

 

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