PRAIA A MARE – Il freddo, l’anziano, la pioggia. Sono questi gli indizi sui quali i carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Vincenzo Falce, hanno focalizzato la loro attenzione
investigativa, per risolvere il giallo di Maria Incarnato, la 57enne napoletana, alias “la donna del canale”. A farla finire nella scarpata è stato un 77enne, alla guida di una Fiat Panda che, ha ammesso le sue responsabilità ai militari dell’Arma, dichiarando di aver sentito un forte urto, ma di aver pensato che si fosse trattato di un animale o di un qualche altro oggetto per strada. Purtroppo era Maria, quella 57enne campana di nascita ma tortorese d’adozione che, per passione, camminava sempre, anche con le condizioni metereologiche più sfavorevoli. Proprio come quelle della sera in cui venne abbattuta come un birillo e sbalzata nel canale. L’ammissione di responsabilità del pensionato, chiude, parzialmente, il cerchio sull’indagine di Maria e della sua tragica morte. La donna, infatti, rinvenuta solo il mattino seguente e soccorsa dai sanitari del 118 di Praia, allertati dalla centrale operativa del Suem di Cosenza, come si ricorderà, è spirata all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dov’era giunta in gravissime condizioni, per effetto di un arresto cardiocircolatorio che le ha “spento” il cuore, andato in affaticamente per assideramento. Troppo tempo, infatti, la donna era stata in acqua, sotto la pioggia battente e esposta a temperature basse. Dicevamo di un cerchio investigativo che si chiude a metà. Sì, perchè, i carabinieri stanno cercando di capire perchè la donna è stata trovata seminuda e con lesioni e lividi agli organi genitali, compatibili con una violenza sessuale. Maggiori certezze verranno offerte dall’autopsia, disposta dalla procura della Repubblica di Paola.