COSENZA –Puniti gli “sciacalli” del caro estinto. La vergognosa vicenda dei titolari di imprese funebri, “pubblicizzata” a livello nazionale dalle telecamere dei telegiornali e diffusa rapidamente sul web,
ha avuto come primo atto ufficiale, la sospensione delle licenze alle agenzi funebri interessate. Il provvedimento è stato adottato dal questore di Cosenza, Alfredo Anzalone, dal colonnello Francesco Ferace, comandante dell’Arma provinciale e dal prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro. L’atto di sospensione delle licenze, oltre che ai titolari delle pompe funebri, è stato notificato anche ai sindaci di Rossano, Mirto e Corigliano, in quanto anche i Comuni dove insistono queste agenzie, dovrebbero regolamentare meglio il servizio. Nelle motivazioni del provvedimento di sospensione, non è escluso che ci possano essere anche ricadute di natura penale, per le botte che sono volate tra i titolari e i dipendenti delle ditte concorrenti, si legge che l’arroganza e la ricerca del profitto hanno avuro il sopravvento, in contrasto con il senso umano e cristiano delle persone che hanno perso così tragicamente la vita.