“I genitori non potevano fargli capire che almeno quest’anno si poteva evitare? Nessuno può negare che il contagio avviene in modi diversi: i giovani assembrati nelle discoteche, quelli che tornano dall’estero, quelli che non rispettano il distanziamento, i lavoratori stranieri che rientrano e anche i migranti”
CATANZARO – “Abbiamo imparato che il virus va inseguito a ogni passo. Facciamo un migliaio di tamponi al giorno. C’è purtroppo un trend in crescita, anche se i numeri sono contenuti. Abbiamo avuto il caso della discoteca-focolaio, nella zona di Soverato. Abbiamo organizzato in corsa una triage all’aperto con tamponi per 1500 giovani. Capita l’antifona non ho esitato ed il 13 agosto ho chiuso le discoteche. Era troppo pericoloso.” Queste alcune delle dichiarazioni del Presidente della regione Calabria, Jole Santelli, rilasciate in una lunga intervista su La Stampa. “Abbiamo – si legge in un’anticipazione postata sulla sua pagina Facebook – poi molti contagi tra i giovani che tornano dalle vacanze all’estero: Spagna, Grecia. Ma dico io, non potevano godersi il nostro mare? I genitori non potevano fargli capire che almeno quest’anno si poteva evitare.
In Calabria abbiamo avuto un boom inimmaginabile del turismo. Questo ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo per l’economia, a maggio i segnali non erano incoraggianti. La materia dell’immigrazione è nazionale e non regionale. Lo sa anche Musumeci che fa bene ad alzare la voce perché la situazione in Sicilia è davvero pesante e nessuno se ne cura. Con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ho un ottimo rapporto. Io ascolto i suoi problemi, le ascolta i miei. È importante che il ministero dell’Interno abbia preso una nave per la quarantena di chi sbarca in Calabria. Però sono almeno due mesi che Forza Italia ha lanciato l’allarme sui contagi provenienti dall’Africa. Il Governo deve fare di più. Serve un sano pragmatismo. Nessuno può negare che il contagio avviene per più vie: i giovani assembrati nelle discoteche, quelli che tornano dall’estero, quelli che non rispettano il distanziamento, i lavoratori stranieri che rientrano, e anche, certo, i migranti clandestini.”