Tra le accuse contestate all’ex assessore regionale anche scambio elettorale politico mafioso, estorsione, violenza privata e danneggiamento. Avrebbe comprato voti per 100 euro in cambio di posti nelle sue strutture turistiche
CATANZARO – Francescantonio Stillitani è stato sottoposto a fermo nell’ambito dell’operazione “Imponimento” e secondo l’accusa, quando era candidato con la lista dell’Udc alle regionali del 2005, avrebbe ottenuto dalla cosca Anello Fruci la promessa di voti in cambio della erogazione di una somma di denaro pari a circa 100 euro a voto per un pacchetto dai 60/70 ai 100 voti circa, per un totale di circa 10.000 euro, oltre alla promessa di di poter indicare allo stesso Stillitani i nominativi di soggetti da assumere o da mantenere in servizio nelle strutture turistiche di proprietà del politico e imprenditore. Per questo motivo è accusato di scambio elettorale politico mafioso ma anche estorsione, violenza privata e danneggiamento.
La maxi-operazione “Imponimento”, condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha colpito le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese e del Lametino e le loro proiezioni internazionali. Stillitani, 67 anni, imprenditore leader nel settore del turismo e già assessore regionale, è accusato anche di concorso esterno in associazione mafiosa.
In passato è stato anche sindaco di Pizzo Calabro ed ha ricoperto l’incarico di assessore regionale ai Trasporti nella Giunta regionale guidata dal governatore Giuseppe Chiaravalloti e assessore regionale al Lavoro nella Giunta regionale guidata dal governatore Giuseppe Scopelliti.