La governatrice ritorna sull’ordinanza che permette la riapertura anticipata di bar, pasticcerie e ristoranti “abbiamo anche iniziato a conoscere il virus a conoscerne la pericolosità però dobbiamo imparare a conviverci”
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COSENZA – “Ora siamo in una fase diversa. C’è stata una prima fase in cui la preoccupazione per la salute era l’unico argomento e l’unico obiettivo. Adesso abbiamo un obiettivo importante che è sempre la salute, ma abbiamo anche iniziato a conoscere il virus a conoscerne la pericolosità però dobbiamo imparare a conviverci e, su questo, tutti dobbiamo essere consapevoli che l’Italia non si presenta in modo uniforme. Credo che il Governo innanzitutto rifletterà su queste cose”. Lo ha detto Jole Santelli intervenendo a “La Vita in diretta” e parlando della sua ultima ordinanza con la quale, ieri sera, ha disposto un alleggerimento delle misure di contenimento del coronavirus in Calabria.
“Non parlo della Calabria – ha aggiunto Santelli – parlo dell’Abruzzo e della Basilicata perché non è uguale la situazione tra realtà dove ancora si registrano altissimi numeri di contagi e altre dove siamo a contagio zero. Quindi è difficile prendere delle misure che riguardano tutti. Si riapre ma non è che avremo i ristoranti pieni. Avremo poca gente perché c’è paura e dobbiamo cercare poco a poco di rimetterli in moto e abituarci. O siamo noi a dare delle risposte oppure o questo territorio diventerà preda di chi le risposte purtroppo le dà e anche velocemente, si chiama criminalità organizzata. Cosa mi aspetto? Che il Governo assuma la normativa cornice, cioè le precauzioni necessarie, quelle a cui tutti ci dobbiamo uniformare e poi che lasci il dettaglio delle singole scelte alle regioni”.
Restituita un pò di libertà ai calabresi
“La Calabria ha avuto sinora delle misure molto restrittive, anche più di quelle nazionali, a cui i calabresi hanno risposto con molta attenzione e guadagnandosi la fiducia delle istituzioni. ha aggiunto la Santelli “Ora da qualche giorno io avevo iniziato a discutere di una ripartenza. Questa è la mia terza ordinanza in cui riapro e restituisco un po’ di libertà ai cittadini che avevamo sottratto. Ci siamo trovati dinanzi ad un Dpcm che da un lato mi angoscia moltissimo – ha aggiunto Santelli – perché apre al terzo rientro di massa in Calabria. Su questo ho fatto un’altra ordinanza perché quello che mi ha spaventato particolarmente è la confusione, il divieto di mobilità interregionale e poi la possibilità, indiscriminata, di ritornare nelle proprie residenze, nei propri domicili, nelle proprie abitazioni”.
Chi rientra dal nord dovrà comunicarlo 2 giorni prima
“Adesso chi vuole rientrare in Calabria deve iscriversi, dire con quale mezzo arriverà, dove andrà ad abitare. Poi, in relazione allo screening che viene fatto ci sarà l’eventualità del tampone e quarantena. Dobbiamo tenere conto che noi i contagi che abbiamo avuto li abbiamo avuti esclusivamente come zona di ritorno. E’ ovvio che non è la stessa cosa che torni una persona da zone fortemente contagiate o che torni dall’Abruzzo dove c’è zero contagi. E quindi – ha detto ancora Santelli – due giorni prima dell’arrivo bisognerà indicare che si sta facendo rientro, con quale mezzo, le proprie condizioni di salute e si dovrà indicare dove si andrà ad abitare. A questo punto il Dipartimento di prevenzione assumerà le iniziative più adeguate. Per chi non dovesse osservare queste prescrizioni ci sarà una multa”.
Abramo? Ha chiesto due giorni per organizzarsi
“Il sindaco di Catanzaro ha chiesto due giorni per organizzare la polizia municipale per i controlli” ha aggiunto la Santelli in riferimento ad un’affermazione del conduttore, il giornalista Alberto Matano, catanzarese d’origine, che aveva parlato dei sindaci critici con la decisione di aprire bar e ristoranti citando tra questi anche il primo cittadino di Catanzaro, che è la sua città. Sergio Abramo, in mattinata ha emanato un’ordinanza che conferma fino a domenica tre maggio tutte le disposizioni in merito al contenimento del contagio da Covid-19.