Il segretario regionale della Cisl Medici, Nino Accorinti spiega: «nell’Azienda ‘Pugliese Ciaccio’ di Catanzaro si continua a gestire la situazione senza regole e rispetto delle norme, come già più volte denunciato, con danno soprattutto per il personale in servizio»
CATANZARO – «Mentre l’emergenza Covid-19 mette a rischio la tenuta del sistema sanitario nazionale e da settimane medici ed infermieri lottano contro il coronavirus con insufficienti misure di sicurezza per la tutela della propria salute, nell’Azienda ‘Pugliese Ciaccio’ di Catanzaro si continua a gestire la situazione senza regole e rispetto delle norme». E’ quanto afferma il segretario regionale della Cisl Medici, Nino Accorinti.
«Altro che ‘eroi’ e proclami di ringraziamenti ai sanitari. E’ sufficiente evidenziare – prosegue Accorinti – la nota del 6 marzo con la quale la Direzione Medica di Presidio, per ‘non ingenerare gratuite preoccupazioni negli utenti’, ha minacciato di perseguire con taluni ‘provvedimenti‘ gli operatori sanitari in caso di utilizzo dei dispositivi di protezione, come le semplici mascherine chirurgiche. Sul punto sarebbe opportuno sapere se, il personale che operava in Dialisi prima della scoperta, a metà marzo, di un paziente positivo al Covid 19, faceva uso delle contestate mascherine».
«Ancora nel mese di marzo, a fronte delle lodi e degli apprezzamenti dell’opinione pubblica, sono state effettuate, da una cieca burocrazia aziendale incurante della situazione emergenziale legata al Covid 19, decurtazioni anche cospicue sullo stipendio del personale sanitario per un presunto debito orario relativamente al biennio 2018/19 che l’Azienda sostiene non sia stato effettuato. Il recupero credito, conseguenza di una nota del 10 marzo del direttore amministrativo che riguarderebbe gli anni 2014/19, è avvenuta senza preventiva comunicazione agli interessati, senza considerare eventuali eccedenze orarie e senza dare la possibilità di correzioni su possibili errori e/o comunque di recuperi per tempo dell’eventuale debito orario».
«E’ inaccettabile a distanza di anni, soprattutto in piena emergenza Covid – sostiene ancora il segretario regionale della Cisl Medici – il comportamento del management aziendale. Peraltro, il provvedimento di recupero è stato assunto in assenza di un regolamento sull’orario di lavoro e sulla flessibilità dell’impegno di servizio della dirigenza medica che doveva essere materia di concertazione/confronto con le organizzazioni sindacali, come previsto dal contratto nazionale di lavoro sia del 2002/05 che del più recente 2016/18».
«Ed ancora. Per la gestione del Dipartimento Oncoematologico l’Azienda ha individuato ad personam un ‘referente’, appartenente addirittura alla Direzione Medica di Presidio, in violazione dell’ex art. 18 ora 22 del CCNL 2016-2018 che prevede la nomina di un sostituto appartenente alla struttura medesima o altro dirigente/direttore con corrispondente incarico. Quindi trasparenza, legalità ed imparzialità amministrativa continuano ad essere un optional come per la precedente gestione rappresentata dal Direttore Amministrativo Mantella e dal Direttore Sanitario Pelle, d’altra parte confermati nei loro ruoli dall’attuale Commissario Zuccatelli».