Ieri nuova udienza del processo “Xenia”: a deporre in aula il tenente colonnello della Guardia di Finanza Nicola Sportelli che ha ricostruito i movimenti bancari di alcune associazioni
LOCRI (RC) – Si è svolta ieri una nuova udienza del processo “Xenia” in cui figurano 26 imputati tra cui l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano. Gli imputati rispondono a vario titolo di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa e abuso d’ufficio sulla gestione dei progetti di accoglienza agli immigrati. Ieri in aula la deposizione del tenente colonnello della Guardia di Finanza Nicola Sportelli, teste chiave dell’accusa al processo in corso a Locri contro Mimmo Lucano. L’ufficiale delle fiamme gialle è stato chiamato a deporre dopo aver ricostruito la contabilità dell’amministrazione di Riace, riguardo al presunto utilizzo improprio di fondi destinati agli immigrati.
“Alcune associazioni – ha affermato il finanziere in aula – hanno destinato parte dei fondi, ottenuti per i rifugiati nell’ambito dei progetti Sprar, Case Minori, in finalità diverse. L’ex primo cittadino non ha mai fatto nulla per contrastare le irregolarità nelle rendicontazioni”. Dagli accertamenti bancari, secondo la deposizione del finanziare, è emersa una distrazione di fondi dalle casse delle associazioni già nel 2014 con l’ampliamento dei posti riservati ai beneficiari. Ciò avrebbe portato poi all’implosione del modello Riace. Sportelli ha riferito di aver individuato un periodo di tempo che va da gennaio 2014 a luglio 2017, nel quale veniva effettuata una distrazione di fondi dal conto corrente dell’Associazione “Città futura”, fondi dedicati all’accoglienza dei rifugiati, di 531.752,27 euro, prelevati in contanti, senza trovare alcuna giustificazione.
Parte del denaro – sempre quanto riferito dal teste – sarebbe stato dirottato, nell’acquisto di case, mobili, ristrutturazioni, macchinari, attrezzature per il funzionamento di un frantoio ed anche per concerti estivi organizzati nel comune di Riace nel 2015. “Tutto finiva nella rendicontazione progetti – ha riferito Sportelli – al fine di ottenere dallo Stato il massimo dei finanziamenti. All’interno delle associazioni non risultavano inoltre figure professionali previste dal protocollo, perché se ci fossero state avrebbero comportato un costo”. Il processo, così come stabilito dal giudice Fulvio Accurso, riprenderà i prossimi 5 maggio, 30 giugno e 9 luglio.