Alla Savaglio la delega all’Università, Ricerca Scientifica e Istruzione. Lo annuncia il presidente Jole Santelli
COSENZA – Nata, cresciuta e laureatasi in fisica a Cosenza, oggi affermata docente di Astrofisica all’Università della Calabria, l’astronoma e astrofisica cosentina Sandra Savaglio è il secondo assessore nominato da Jole Santelli alla regione Calabria con delega all’Università, Ricerca Scientifica e Istruzione.
“Il patrimonio vero della Calabria sono le ‘teste’. Le scuole, le università sono le nostre miniere. La Calabria deve diventare numero uno nella ricerca scientifica, nell’eccellenza. Una compito così delicato deve essere affidato a chi della scienza e della ricerca ha fatto la sua missione, a chi è scappata dall’Europa per poter eccellere, ma ha avuto anche il coraggio di tornare. Io ringrazio moltissimo Sandra Savaglio per aver accettato questa sfida: so quanto le costa lasciare la docenza e la ricerca, ma scegliere l’impegno pubblico è un salto di qualità, è far diventare patrimonio dei Calabresi, e spero dell’Italia, la propria esperienza. È dare impulso al settore, è, soprattutto, creare occasioni per i giovani e lavorare per dare loro qualcosa in cui credere”, dichiara il presidente Santelli. “La neo presidente della Regione Calabria Jole Santelli mi ha chiesto di fare parte della sua Giunta. La sua idea è che la ricerca debba avere un ruolo di primo piano. Non posso che condividere – fa sapere Sandra Savaglio. Dopo aver scambiato un po’ di idee con colleghi, amici e famiglia, e ringraziando per la fiducia e l’onore, ho accettato. Una grande responsabilità, ma ho fiducia perché conosco l’energia, le capacità e la volontà dei giovani di questa terra. Il presidente concorda che è da lì che bisogna partire”, conclude il neo assessore.
Sandra Savaglio, considerata dalla comunità scientifiche una delle massime autorità nel suo campo dopo la laurea in fisica nel 1991 all’Università della Calabria ha lavorato alla Johns Hopkins University di Baltimora dal settembre 2001 al febbraio 2006 come docente e collaboratrice di Karl Glazebrook, oltre ad aver collaborato con lo Space Telescope Science Institute. In quel periodo, la scienziata finì sulla copertina della rivista Time. Trasferita in Germania all’Istituto Max Planck di fisica extraterrestre, creò la base dati SQL per i Gamma-Ray Burst Host Studies (GHostS), il principale database sulle galassie emettenti lampi di raggi gamma. Attiva anche nel progetto “Gemini Deep Deep Survey” che raccolse dati sulla metallicità delle galassie primigenie, sull’evoluzione delle galassie sferiche e perché molte di esse sembrino antiche, nel 2014 è tornata in Calabria, dove attualmente è professore di astrofisica all’Università della Calabria. Durante la presentazione del Planetario di Cosenza si è rivolta alle nuove generazioni: “So che non a tutti piacciono la matematica e la fisica, ma è un bellissimo mestiere il mio. E vorrei sottolineare che tante comodità e invenzioni della vita moderna passano per la ricerca scientifica. Cose che alcuni considerano inutili, come andare sulla Luna invece servono. E’ stata sviluppata una grande tecnologia per compiere queste imprese e sono stati creati strumenti che oggi utilizziamo normalmente. La ricerca è una molla per il progresso, per la vita”.