Francesco Rosario Aloisio Giordano, alias “il mostro di Gizzeria” è accusato di maltrattamenti in famiglia, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata
LAMEZIA TERME (CZ) – Condannato a 20 anni di carcere dalla Corte d’Assise di Catanzaro Francesco Rosario Aloisio Giordano, alias “il mostro di Gizzeria”. Il 56enne è accusato di maltrattamenti in famiglia, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata. Secondo l’accusa, l’uomo tra il 2007 e il 2017 ha usato violenza fisica e psicologica nei confronti dei figli e della compagna, con tanto di torture, stupri e violenze di ogni tipo. Una vicenda orribile scoperta dai carabinieri a novembre di due anni fa. Dal fascicolo d’indagine emergono atti di violenza inauditi, “il mostro” avrebbe suturato alcune ferite della moglie utilizzando del filo da pesca e insegnato al figlio maggiore, di 9 anni, come picchiare la madre, percuotendolo quando si rifiutava ed incalzandolo ad insultarla.
Scenario delle violenze e dei soprusi una piccola baracca fatiscente in aperta campagna, priva di luce e servizi igienici, in un ambiente infestato da insetti, topi e cumuli di immondizia. Addirittura il bagno era ‘ricavato’ utilizzando dei secchi della spazzatura mentre per dormire, la madre e i suoi due figli, utilizzavano dei cartoni. La donna aveva 29 anni, di nazionalità romena, ed era la badante della moglie, poi deceduta, dell’orco.
Ovviamente la giovane non aveva minimamente la possibilità di instaurare relazioni sociali o avere amici, ne tanto meno sottoporsi a visite mediche anche e soprattutto durante le gravidanze. L’uomo l’avrebbe anche immobilizzata e legata al letto dove era costretta a subire ore e ore di violenza, talvolta anche alla presenza dei bambini che, spesso, venivano anche minacciati di farli partecipare alle brutalità.