Gli indagati sono destinatari di un provvedimento di sequestro preventivo di 230 mila euro con l’accusa di truffa aggravata
CROTONE – Truffa aggravata finalizzata al conseguimento di indebite erogazioni pubbliche: con questo provvedimento 10 persone sono state indagate nell’ambito di un’inchiesta dei finanzieri del comando provinciale di Crotone, che ha sequestrato beni per un valore di 230 mila euro. Gli indagati sono destinatari di un provvedimento di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni immobili, emesso dal Tribunale della città calabrese. L’indagine coinvolge complessivamente 59 imprenditori agricoli dei Comuni di Isola Capo Rizzuto, Cutro, Strongoli ed è volta a verificare la legittimità delle percezioni di finanziamenti comunitari per il settore.
L’attività dei finanzieri, svolta integrando i dati acquisiti attraverso i sistemi informatici in dotazione al corpo con le informazioni ottenute dall’analisi dei fascicoli aziendali acquisiti dall’ Arcea (Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura) e dai Caa (Centri Assistenza Agricola), avrebbe permesso di accertare la presentazione di istanze di accesso ai contributi comunitari attraverso l’utilizzo di contratti di affitto intestati a soggetti deceduti e la produzione di falsi titoli di possesso. Da qui la denuncia alla Procura della Repubblica di Crotone 45 responsabili. Su richiesta del sostituto procuratore Alessandro Rho, che ha diretto le indagini, il Tribunale di Crotone ha fatto scattare, nei confronti di dieci indagati, la misura cautelare del sequestro patrimoniale per un importo equivalente ai contributi pubblici indebitamente percepiti.