Al via il progetto “Life Milvus” per riportare il Nibbio reale a volare in Calabria

Con la firma della convenzione, il cosiddetto “Grant Agreement”, avvenuta nei giorni scorsi, il Parco d’Aspromonte è ufficialmente capofila, per la prima volta, di un progetto transnazionale nell’ambito dei finanziamenti LIFE Nature and Biodiversity

 

GAMBARIE (RC) – Riportare nei cieli aspromontani il Nibbio reale è l’obiettivo e l’impegno che attende, da oggi e per i prossimi sei anni, lo staff dell’Ente Parco d’Aspromonte. L’uccello rapace che da tempo non nidifica più nel nostro territorio è una specie di notevole interesse, considerata vulnerabile dal punto di vista conservazionistico per l’Italia, ma anche per l’intera Europa, che ospita peraltro il 95% della popolazione mondiale.

“Un progetto ambizioso – conferma il direttore Sergio Tralongo – come d’altra parte tutte le azioni a finanziamento europeo, perché si occupa di una specie minacciata a livello globale, tanto che il nostro Life Milvus, questo il nome dell’intervento, coinvolge partner italiani, come la Regione Calabria, che si occuperà delle misure di conservazione dei siti che dovranno accogliere i nibbi rilasciati ed E-Distribuzione, che metterà in sicurezza le linee elettriche dell’area, ma anche stranieri, in particolare il CEN (Conservatoire d’Espaces Naturel Corse), un’associazione della Corsica che fornirà il suo bagaglio di conoscenze ai tecnici italiani, oltre a intervenire per favorire la tutela della specie nell’isola. Da non trascurare il prezioso ruolo affidato alla Regione Basilicata, che consentirà, dopo le opportune verifiche, il prelievo in natura dei giovani nibbi che saranno liberati in Aspromonte, il Comune di Roghudi, che ospiterà sul suo territorio la stazione di ambientamento degli animali da rilasciare e una delle stazioni di alimentazione per i rapaci, e l’Arma dei Carabinieri che, attraverso il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari, assicurerà l’azione con i suoi Nuclei cinofili antiveleno a tutela dei rapaci”.

Numerose le azioni previste dal Life Milvus, come sottolinea Antonino Siclari, responsabile del progetto per l’Ente Parco: “Innanzi tutto, si interverrà per eliminare il rischio di estinzione della specie dalla Calabria, dove oggi il numero di coppie nidificanti, tutte nella parte centro-settentrionale della regione, si aggira tra 15 e 20. Verranno dunque reintrodotti individui giovani, prelevati in natura con tutte le cautele del caso, provenienti dalla Basilicata, dove la specie ha ancora una buona densità, supportando l’operazione con la creazione di alcune stazioni di alimentazione finalizzate a mantenere la fedeltà al sito da parte degli animali e favorire la nascita di un nucleo riproduttivo stabile. Contemporaneamente, si agirà contro i rischi dovuti all’elettrocuzione, ossia alla mortalità dovuta alla presenza di linee elettriche, e alla prevenzione dei fenomeni di avvelenamento, molto importanti per una specie necrofaga, che si nutre cioè principalmente di prede già morte. In Corsica, si lavorerà invece sugli habitat della specie, che, per diversi fattori, appaiono oggi a rischio”.

Di rilievo anche le azioni di comunicazione che faranno parte integrante del progetto; Chiara Parisi, che insieme a Sabrina Santagati farà parte dello staff di progetto, evidenzia l’importanza di questo aspetto: “Le azioni di disseminazione, come in tutti i progetti europei, assumono un ruolo decisivo se si vogliono davvero ottenere risultati concreti: non a caso, il Life Milvus  prevede molte azioni di sensibilizzazione sulla popolazione locale, con realizzazione di materiali divulgativi e didattici, incontri pubblici e convegni specifici. Una strategia che ancora una volta vede l’Aspromonte puntare al coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, pubblici e privati, per far crescere la coscienza ambientale e contribuire all’incremento della professionalità dei giovani e degli operatori del settore”.

Secondo il vice Presidente dell’Ente Parco, Domenico Creazzo: “Il progetto, nei suoi tanti e complessi obiettivi, evidenzia anche come la presenza del Nibbio reale, che si spera ritrovi presto popolazioni vitali in Aspromonte, possa rappresentare un ulteriore richiamo turistico, a vantaggio degli operatori del territorio; l’abbiamo detto più volte: l’azione dell’Area Protetta, a stretto contatto con chi vive e lavora nel Parco, punta a incrementare sempre più il turismo sostenibile, ricchezza delle nostre zone e speranza per il futuro. L’Ente Parco ci crede, vogliamo che questa nostra visione sia sempre più condivisa”.

Un programma impegnativo per il Parco, come già detto, ma anche un percorso in cui credere, e l’Ente Parco ha previsto una prima presentazione pubblica di questo progetto, nell’ambito dei suoi “Incontri di Natura”, già nei prossimi giorni. Giovedì 7 novembre, alle 17, presso il salone delle Conferenze dell’Università Mediterranea, in via Campanella 38 a Reggio Calabria, il direttore Sergio Tralongo illustrerà i contenuti del Life Milvus, nell’ambito del ciclo di conferenze organizzato insieme al Touring Club Italiano, Club di Territorio di Reggio Calabria, e al Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane dell’Università Mediterranea.

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