Asp commissariata, si è dimesso Domenico Bagnato

Bagnato si é dimesso dalla commissione nominata per la gestione dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro dopo lo scioglimento  per presunti condizionamenti della criminalità organizzata

 

CATANZARO – Il prefetto in pensione Domenico Bagnato si é dimesso dalla commissione nominata per la gestione dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro dopo lo scioglimento dell’Ente per presunti condizionamenti della criminalità organizzata. La decisione, secondo quanto riferito dallo stesso prefetto Bagnato, “é stata determinata da motivi familiari” e comunicata formalmente al Ministro dell’Interno. “Ho presentato le dimissioni – ha detto Bagnato – per gravi motivi di famiglia che non mi consentivano di proseguire l’attività con la consueta serenità e continuità”. Bagnato ha anche ringraziato “l’istituzione di appartenenza per la fiducia che mi ha accordato e che ho sempre onorato anche in precedenti ed importanti occasioni, col consueto impegno, moralità e rispetto della legge e degli altri, com’è sempre stato nel mio costume”. Bagnato, nei giorni scorsi, era stato obiettivo di critiche, da parte in particolare del Movimento 5 stelle, per una sua presunta appartenenza alla massoneria.

 

M5S: “chiarire i motivi delle dimissioni”

“Occorre immediata chiarezza sulle dimissioni del prefetto a riposo Domenico Bagnato dalla Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro, azienda sciolta per infiltrazioni mafiose». Lo affermano i parlamentari M5S Paolo Parentela, Bianca Laura Granato, Giuseppe d’Ippolito e Francesco Sapia, “che di recente – é detto in un comunicato – avevano presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Salute per sapere se Bagnato sia iscritto a logge massoniche o ne abbia fatto parte”. “La rinuncia all’incarico da parte dell’ex prefetto – proseguono i parlamentari 5 Stelle – deve essere motivata senza indugi. Chiaramente la vicenda è molto delicata in quanto caratterizzata da un dubbio persistente, che va sciolto al più presto. Sarebbe infatti inammissibile, e nel caso andrebbero individuati e puniti tutti i responsabili, che un appartenente alla massoneria possa guidare un’azienda sanitaria, peraltro commissariata per ‘ndrangheta e con risaputi problemi di legalità e notorie incrostazioni di potere. Proprio per assoluta trasparenza e nel rispetto che meritano i cittadini e le istituzioni calabresi, chiediamo a Bagnato di spiegare pubblicamente le ragioni della scelta di dimettersi. In ogni caso, attenderemo risposta dai ministri interrogati, che al riguardo sollecitiamo, perché le amministrazioni pubbliche della Calabria devono essere libere da ogni opacità e possibile condizionamento. Altrimenti è del tutto inutile e addirittura farsesco che vengano commissariate”.

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