Blitz “Acquamala”: utilizzavano minori per spacciare nelle scuole, 13 arresti

É in corso un’operazione dei carabinieri per l’esecuzione in Calabria ed in altre regioni di 13 arresti

 

CROTONE – Una rete di spacciatori attivi davanti alle scuole. Stamattina i carabinieri di Crotone stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro, su richiesta della Dda, a carico di 13 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’organizzazione sgominata con l’operazione, denominata “Acquamala“, aveva la sua base operativa nel quartiere rom di Crotone denominato “Acquabona” e svolgeva la sua attività di spaccio anche nei pressi di alcune scuole utilizzando minori. Nell’ambito dell’operazione i carabinieri hanno eseguito anche cinque obblighi di dimora.

Dieci persone coinvolte nell’operazione sono finite in carcere, mentre per le restanti tre sono stati applicati gli arresti domiciliari. I carabinieri stanno anche eseguendo perquisizioni a carico di tutte le persone coinvolte nell’inchiesta. Gli indagati complessivamente sono 57.

Il “libro mastro” con creditori e debitori

C’e’ anche il “libro mastro” sul quale erano annotati i rapporti di credito o debito dell’organizzazione con i fornitori e con gli acquirenti delle sostanze stupefacenti tra il materiale sequestrato dai Carabinieri di Crotone.

Nei confronti dei restanti indagati (oltre a quelli destinatari delle misure cautealri) sono stati eseguiti 39 decreti di perquisizione domiciliare. Gli inquirenti hanno ricostruito gli assetti organizzativi della compagine criminale, documentato il traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana e hashish) e individuato i canali di approvvigionamento dello stupefacente della famiglia Manetta, operante nel quartiere rom di Crotone, attraverso i lo o rapporti con la famiglia Abbruzzese, operante nella città di Catanzaro, la famiglia Mannolo di Cutro (Kr) e comuni limitrofi, la famiglia Scerbo-Tarasi di Isola Capo Rizzuto (Kr), le famiglie Raso-Luccisano, la cui area di influenza è Rizziconi (Rc), nella piana di Gioia Tauro (Rc).

Dieci persone, di cui una minorenne, che spacciavano, oltre che nel quartiere Acquabona, anche all’esterno delle scuole secondarie del quartiere, sono state arrestate in flagranza di reato. Sono statis equestrati 330 grammi di cocaina; 1300 di hashish; 215 di marijuana; 26 grammi di eroina; una pistola calibro 7,65; una pistola calibro 9 x 21; una pistola mitragliatrice del tipo MP 1940 Maschinenpistole.

La custodia cautelare in carcere è stata disposta nei confronti di:
Antonio Bevilacqua, 36 anni di Crotone;
Antonio Manetta, 24 anni di Crotone;
Cosimo Manetta, 54 anni di Crotone;
Nicola Manetta, 32 anni di Crotone;
Roberta Manetta, 26 anni di Crotone;
Mario Mannolo, 60 anni, di Cutro (Kr);
Cosimo Passalacqua, 47 anni di Crotone;
Alessandro Perini, 35 anni di Crotone;
Filippo Raso, 50 anni, di Rizziconi (RC);
Maurizio Sabato, 53 anni, di Catanzaro.

Gli arresti domiciliari sono stati disposti nei confronti di:
Giovanni Passalacqua, 54 anni, di Catanzaro;
Piero Ranieri, 42 anni, di Crotone;
Antonio Scerbo, 42 anni, di Isola Capo Rizzuto (Kr).

Gratteri: “Le cosche hanno subappaltato lo spaccio di droga”

“L’importanza di questa indagine, che sembrerebbe di poco conto perché colpisce una rete di spaccio, è invece fondamentale per la conoscenza delle modalità di spaccio e della relativa pericolosità. La ‘ndrangheta non spaccia più, ha subappaltato questo settore e i rom in Calabria sono specializzati e senza scrupoli tanto che vendono davanti alle scuole. Per questo le indagini, per quanto faticose e difficili, vanno incrementate”.

A dirlo il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, nella conferenza stampa svolta al comando provinciale dei Carabinieri di Crotone per illustrare i risultati dell’operazione “Acquamala” che oggi ha portato all’arresto di 13 persone.

“L’indagine – ha spiegato Gratteri – ha infatti svelato l’esistenza di un’ organizzazione di rom ramificata in diverse province dedita allo spaccio di droga e capace di interfacciarsi con le grandi famiglie di ‘ndrangheta”. E l’operazione portata a termine questa mattina dai carabinieri di Crotone è “fondamentale”, ha spiegato, in quanto sgomina una modalità di spaccio “allarmante in quanto vendendo droga davanti alle scuole si rovina il futuro dei ragazzi e delle loro famiglie”.

Il procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto, ha sottolineato i collegamenti tra l’associazione dei rom di Crotone con famiglie del reggino dove acquistavano la droga: “E’ emersa in questa indagine – ha detto – la capacità dei Rom di gestire canali di approvvigionamento importanti come quello della cocaina con la famiglia Raso di Rizziconi. Investigare sui rom ci ha permesso di trovare le alleanze in ambito regionale ed avere conferma dell’esistenza di una organizzazione interprovinciale di rom dedita alle attività criminali come lo spaccio di droga, il furto ai portavalori o quelli di auto”

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