Sanità, approvata la legge “Salva precari”. Oliverio: “presto la data del voto”

Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge che reca “provvedimenti urgenti per garantire l’erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale”.

 

REGGIO CALABRIA – La legge, nei giorni scorsi battezzata “salva-precari”, prevede una proroga fino a fine anno dei contratti dei lavoratori che operano nelle strutture ospedaliere della Calabria e che sono stati licenziati nelle scorse settimane o saranno licenziati nelle prossime settimane.

Nella relazione illustrativa del testo normativo, presentato dai consiglieri Michele Mirabello (Pd), Baldo Esposito e Giuseppe Gentile (Ncd) e nato anche in considerazione delle proteste messe in atto in questi giorni e anche oggi davanti la sede del Consiglio regionale – dai precari della sanità, si evidenzia che “l’emergenza sanitaria è acuita dalla grave carenza di personale di ogni ruolo e qualifica. Il blocco del turn over degli ultimi anni, il numero delle cessazioni in servizio, anche per l’adesione alla cosiddetta ‘Quota 100’, mette a serio rischio l’erogazione dei servizi sanitari, anche nell’area dell’emergenza. Proprio in questo contesto – scrivono i promotori della legge – si rende necessario trovare soluzioni alternative e rapide per assicurare la continuità dei servizi assistenziali e garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”.

“Per questo – aggiungono i consiglieri regionali firmatari della proposta di legge – si rende necessario rinnovare, fino al 31 dicembre 2019, tutti i contratti a tempo determinato o flessibile nonché quelli cessati di recente. Contestualmente, dovranno essere definite, entro la stessa data, tutte le procedure avviate per l’assunzione a tempo indeterminato. Una volta definiti i fabbisogni di personale di ciascuna azienda sanitaria e ospedaliera, si dovranno assumere, entro il 31 dicembre 2019 e sui posti disponibili, i vincitori e gli idonei delle graduatorie valide”.

Nella relazione finanziaria al testo, si specifica che la proposta di legge “non comporta oneri a carico del bilancio regionale in quanto la copertura rientra già nei bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere”. La proposta di legge, inserita all’ordine del giorno su proposta di Esposito e poi di Mirabello, ha trovato la sostanziale condivisione da parte di tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, sia pure con alcune diversificazioni critiche.

Carlo Guccione del Pd ha osservato che “il provvedimento in realtà è più un atto di indirizzo, visto che le nostre funzioni legislative in tema di sanità sono commissariate e questo il commissario in carica, che ha parlato di limiti di legge invalicabili, lo sa benissimo”. Anche Arturo Bova, di Articolo 1, ha sostenuto che “il testo suscita francamente dubbi di legittimità, considerando che in materia di personale della sanità la competenza non è di quest’aula ma del commissario governativo. Sono pronto a votare il provvedimento per il bene dei lavoratori, ma dobbiamo essere consapevoli del rischio di approvare un testo illegittimo”.

A Bova ha replicato il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Tallini, che ha rimarcato “il senso di responsabilità dell’opposizione, che in realtà adesso è maggioranza in quest’aula, a parti invertite non penso che sarebbe avvenuto lo stesso”.

Ha quindi preso la parola anche il governatore Mario Oliverio. “Il commissariamento della sanità calabrese – ha sostenuto Oliverio – è stato fallimentare, sin da quando è nato, lo dicono i fatti e non letture politiche. E il ‘Decreto Calabria’, voluto dalla ministra grillina Grillo, che non passava giorno senza attaccarmi su facebook, ha ulteriormente aggravato la situazione. Tutto questo l’ho detto al mio carissimo amico Speranza, il nuovo ministro, che ho incontrato nei giorni scorsi e al quale ho prospettato la drammatica situazione calabrese, e adesso sta riprendendo quota la strada di un superamento dei commissariamenti da me propugnata. Il ministro – ha spiegato il governatore – ha accettato la nostra proposta di un tavolo tecnico, con altre due proposte da noi depositate: la proroga delle graduatorie che scadono a fine anno e, con un emendamento alla legge sulle crisi aziendali, lo spostamento in avanti, al 31 dicembre, dei termini previsti dalla legge Madia per la stabilizzazione dei precari. Inoltre, abbiamo previsto lo scorrimento delle graduatorie con un emendamento all’articolo 10 bis del ‘Decreto Calabria’ in modo da sbloccare le assunzioni. Noi – ha sostenuto Oliverio – abbiamo colto subito la disponibilità del ministro Speranza, che ringrazio, svolgendo un ruolo propositivo. E in questo quadro si inserisce questa proposta di legge sui precari in agenda stasera: so che il testo è una forzatura, ma dobbiamo dare una risposta immediata al bisogno di garantire i servizi”. Dopo l’intervento del governatore Oliverio, la proposta di legge che reca “provvedimenti urgenti per garantire l’erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale” è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

 

Oliverio e la data del voto: “in pochi giorni maturerò un’idea”

“Nel giro di pochi giorni, appena avrò maturato un’idea informerò il Consiglio regionale, e aprirò un’interlocuzione con il presidente della Corte d’Appello per proporre le date possibili”. Così il presidente della Regione, Oliverio, nel corso del dibattito in Consiglio regionale, con riferimento alla data delle prossime elezioni regionali. Il tema è stato sollevato in aula da alcuni esponenti dell’opposizione di centrodestra, in particolare dal capogruppo della Casa delle Libertà, Gianluca Gallo, e dal segretario questore Domenico Tallini, di Forza Italia. Gallo ha parlato di “gravi emergenze in atto per la Calabria, e questa agonia deve finire.

“Chiediamo al presidente della Giunta, Mario Oliverio, di fissare la data delle elezioni regionali e comunicarla ai calabresi, e per parte nostra, chiediamo di votare a scadenza naturale, il 24 novembre: non c’è altra strada, altrimenti non garantiamo più la tenuta del numero legale”.

Anche Tallini ha chiesto al governatore Oliverio “la data delle elezioni, che per noi dev’essere il 24 novembre mentre vedo il capogruppo del Pd chiedere il 26 gennaio. Oliverio non aspetti oltre, perché tra l’altro il Pd ormai sta battendo altre strade”. Nel suo intervento in relazione al provvedimento sui precari della sanità, Oliverio ha quindi affrontato il tema della data delle elezioni regionali.

“E’ stato assunto – ha esordito Oliverio – un decreto per fissare la data delle primarie istituzionali, perché c’era una scadenza dettata da una legge regionale che va rispettata: era un atto dovuto, se non l’avessi fatto avrei inficiato il procedimento elettorale dal punto di vista della legittimità. Non ci sono state forze politiche che hanno fatto ricorso alle primarie, e quindi non si fanno. Ora – ha quindi osservato il governatore – c’è la facoltà del presidente della Regione di definire il procedimento elettorale d’intesa con il presidente della Corte di Appello, e sentito il presidente del Consiglio. Poiché non siamo nella ‘Repubblica delle banane’, sto facendo una valutazione sentendo anche i Dipartimenti del ministero dell’Interno. Nel giro di pochi giorni, appena avrò maturato un’idea sulla base di queste valutazioni, informerò il Consiglio regionale, sentirò il presidente del Consiglio e quindi naturalmente aprirò un’interlocuzione con il presidente della Corte d’Appello per proporre le date possibili. E’ inutile tornare sempre su questo argomento”.

Oliverio ha poi aggiunto: “Vedo comunque punti di vista diversi sulla data delle elezioni, e non voglio forzare ma ricordo che c’è una prerogativa del presidente della Regione, prerogativa a cui il presidente della Regione non rinuncia. Rivendico questa prerogativa, ma la eserciterò con grande ascolto”. Nel suo intervento, Oliverio ha fatto cenno, sia pure indiretto, al dibattito in corso nel Pd e nel centrosinistra, nel quale si registrano posizioni contrapposte rispetto alla sua intenzione di ricandidarsi alla carica di presidente della Regione.

“Voglio evitare in questa sede altre valutazioni politiche per non incorrere in interpretazioni errate, ma – ha sostenuto il governatore – la mia posizione però resta sempre limpida ed è il frutto di una bussola, quella dell’esercizio libero della funzione politica. Vengo da un partito centralista, il Pci, ma non ho mai subito diktat o compromessi al ribasso o a discapito della Calabria, mi sono sempre confrontato e con il confronto libero ho avuto interlocuzioni per fare sempre sintesi e ho sempre perseguito l’interesse generale, che per me è la Calabria, e non ci saranno diktat o imposizioni che tengano rispetto a questa bussola. Questa discussione – ha concluso Oliverio – non dipende solo da me, ma mi auguro che possa svolgersi in senso positivo nell’interesse della Calabria e, se permettete, nel campo di forze nel quale sono nato e sono cresciuto e verso il quale non ho mai avuto sbandamenti”. Con l’intervento del presidente Oliverio si è, di fatto, chiusa la seduta del Consiglio regionale, che è stata quindi ufficialmente tolta dal presidente dell’Assemblea, Nicola Irto.

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