Sicurezza stradale a rischio a causa dei bovini vaganti e senza controllo nelle campagne e lungo le strade. In un anno sequestrati più di 300 esemplari
CITTANOVA (RC) – In poco meno di un anno, secondo una prima stima, sono state 320 le cosiddette “vacche sacre” – cioè i bovini vaganti nelle campagne del reggino, con pesanti conseguenze per l’agricoltura e la sicurezza stradale, gestiti da cosche della ‘ndrangheta – catturate grazie alla task force coordinata dal personale del Commissariato di Cittanova della Polizia di Stato, con l’ausilio della Polizia provinciale e dei Carabinieri forestali.
Gli abbattimenti sono avvenuti nella Piana di Gioia Tauro, ed in particolare nell’area compresa tra Cittanova, Taurianova e Molochio, oltre che in alcuni centri della Locride. L’attività della task force, coordinata dalla Prefettura di Reggio Calabria ed avviata anche su richiesta dei sindaci del comprensorio e del Comitato “No Bull”, nato proprio a Cittanova, prevede la narcotizzazione degli animali catturati, che successivamente vengono sottoposti a visita veterinaria e poi collocati in quarantena. Gli animali vengono abbattuti soltanto nel caso in cui i veterinari che vengono interpellati dopo la cattura dei bovini riscontrino pericoli sanitari.
L’azione di coordinamento è servita a fare diminuire sensibilmente il numero dei bovini vaganti ed a ridurre il numero degli incidenti stradali causati dall’attraversamento delle strade da parte delle mandrie abusive, cresciute e dismisura nel corso degli anni. Come detto, nessuno degli agricoltori e degli automobilisti incappati nelle “vacche sacre”, tranne rare eccezioni, ha mai osato ribellarsi, negli anni, di fronte a questa situazione, nel timore di reazioni da parte dei proprietari dei bovini. Da qui la denominazione data agli animali.
La storia delle “vacche sacre”
Il fenomeno delle “vacche sacre” risale indietro nel tempo, agli anni ’80, quando a Cittanova scoppiò una faida tra alcune cosche della ‘ndrangheta a causa della quale molti affiliati furono uccisi, mentre altri si resero irreperibili o furono arrestati, lasciando così gli animali allo stato brado. Nessuno però tra la popolazione si azzardò a prendere provvedimenti, nemmeno in futuro, a causa della paura di ritorsioni. I pericoli di questa situazione derivano dal fatto che i bovini vaganti si muovono liberamente e senza alcun controllo nelle campagne e lungo le strade, alcune delle quali intensamente trafficate. Il 16 ottobre 1987, ad esempio, un treno deragliò a Cittanova a causa della presenza di bovini, il 15 ottobre 1992 succede a Taurianova. In entrambi i casi, per fortuna, non si registrò alcun ferito. vani sono stati nel tempo, i tentativi da parte delle amministrazioni comunali e di singoli cittadini che denunciavano l’increscioso problema. L’8 settembre 2005 venne ucciso con 3 colpi di fucile, a Canolo, l’oculista in pensione Fortunato La Rosa, reo di avere denunciato più volte l’invasione delle vacche nei suoi terreni. Solo nel 2015 vennero arrestati due esponenti della cosca Raso-Filippone – Giuseppe Raso di 74 anni, già ai domiciliari e il cognato Domenico Filippone – presunti mandanti dell’omicidio i quali vennero arrestati 10 anni dopo.