Le parole di Nicola Morra nei confronti di Salvini e l’accostamento del rosario alla ‘ndrangheta sono state accolte da contrastanti commenti. Morra però sottolinea che ai microfoni di La7 cosa realmente intendeva dire
ROMA – «L’accusa che ho mosso a Salvini è quella di “non sapere”». Così Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia aggiusta il tiro e spiega l’intenzione delle sue parole relative all’utilizzo da parte di Salvini del rosario nel corso di un’iniziativa svoltasi in Calabria, accostando il gesto ad un ‘codice’ che usa la ‘ndrangheta. «Credo e spero che il ministro non sappia che andando a Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, località dove è imperante la cosca Arena (quella dei parchi eolici che sono stati finanziati da un istituto di credito tedesco per 350milioni di euro, giusto per dare l’idea dell’entità dell’affare) abbia ostentato pubblicamente e platealmente un rosario, ignorando che la Calabria è terra di ‘ndrangheta, e la ‘ndrangheta ha il suo santuario nella Madonna di Polsi in Aspromonte, sopra San Luca. Questa è simbologia religiosa ‘ndranghetista che un ministro dell’Interno dovrebbe conoscere prima di fare errori clamorosi».
«Se ci sia stata ‘intenzionalità’ – spiega il senatore cinquestelle – voglio escluderlo da cittadino italiano che non può ipotizzare di avere un ministro degli interni che invii messaggi in codice alla ‘ndrangheta crotonese, ma deve conoscere una realtà che deve istituzionalmente combattere e se non la conosce qualche problema c’è. Dispiace che abbia dimostrato questa superficialità».