Centinaia di calabresi avevano chiesto a gran voce il suo reintegro a capo della Protezione civile calabrese. Oggi in migliaia hanno firmato una petizione per la sua candidatura alla guida della Regione Calabria. Carlo Tansi accetta e annuncia ‘pulizia e trasparenza’
COSENZA – Carlo Tansi, geologo del Cnr, è l’ex capo della Protezione civile calabrese alla quale ha dedicato anima e cuore rendendo il suo Dipartimento tra i migliori d’Italia. Il modello di protezione civile della Calabria è stato adottato persino dalle Regioni Lazio e Sicilia. E’ riuscito, non senza ostacoli e lunghe battaglie, a trasformare la Protezione Civile da “cenerentola” e ultima d’Italia a fiore all’occhiello in tutto lo stivale. Quel lavoro di “pulizia e trasparenza” Tansi è pronto adesso ad attuarlo anche negli uffici della Regione, dove correrà come prossimo governatore con una serie di liste che, annuncia, dovranno includere rigorosamente candidati garantiti da certificazione antimafia. È partito dal basso, dai social e dalla gente comune che gli ha manifestato tutto il suo sostegno e quel desiderio enorme di cambiare una regione dalle infinità potenzialità ed eccellenze, ma troppo spesso vittima di malaffare e interessi. Ha iniziato ad incontrare i calabresi e continuerà a farlo con tutti quelli che hanno a cuore il desiderio di cambiare la Calabria.
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“Cacciato” per aver dato fastidio ad un “manipolo di burocrati”
«Nel mio mandato da responsabile della protezione civile regionale, ho tolto privilegi ad autisti che guadagnavano 6.000 euro al mese di straordinario netti. Ho tagliato dappertutto, sugli affitti, le assicurazioni, ed abbiamo risparmiato milioni di euro all’anno. Inoltre abbiamo professionalizzato la protezione civile, abbiamo fatto denunce a varie Procure che hanno anche prodotto degli arresti… abbiamo bonificato un ambiente malsano. Alla fine del mandato però, sono stato “cacciato” perchè ho dato fastidio, ho toccato interessi di casta impressionanti, decine di milioni di euro che andavano a società che andavano avanti a proroghe, bandi pilotati… Dopo aver fatto tutto questo, quel “manipolo di burocrati” della Regione Calabria mi ha dato il benservito. In un primo momento ci sono rimasto male; poi però è nato un ‘movimento social’, dal basso, che all’inizio mi ha incoraggiato chiedendo al Presidente Oliverio di prendere provvedimenti sulla mia posizione e che oggi chiede a gran voce la mia candidatura alle Regionali».
Al primo posto la “meritocrazia”
«Per questo motivo voglio mettere a disposizione dei calabresi, la mia energia e capacità per fare la stessa cosa che ho fatto alla protezione civile. Come ho rivoltato con un calzino la Protezione civile, vorrei fare altrettanto con tutta la regione Calabria, senza guardare in faccia a nessuno, senza favoritismi, mettendo in campo la meritocrazia, cacciando quei quattro cialtroni che governano l’amministrazione e dando in mano le cabine di comando a quei bravissimi giovani calabresi, laureati. Anzichè farli lavorare nei call center o nei ristoranti come camerieri quando va bene, altrimenti vanno via dalla Calabria, consegneremo loro le ‘cabine di comando’ per una Calabria migliore».
‘Corteggiato’ dai Cinquestelle. Sono il candidato di tutti
«Io sono il candidato di tutti e il mio intento è di mettere insieme le forze positive, abbandonando ideologie e “partiti presi”, per canalizzare il flusso di energie positive di quelle persone che non ne possono più, verso un unico obiettivo: cambiare la Regione nei punti cardine. Per esempio la burocrazia è uno dei fattori che hanno determinato il blocco dello sviluppo di questa regione. Se si presenta un progetto si deve aspettare, se va bene, un anno. La tecnologia oggi, offre gli strumenti per informatizzare tutti i documenti, per consentire la tracciabilità di ogni documento, per garantire la trasparenza».
Tagliare i dipartimenti e toglierli a ‘cialtroni incapaci’
«Ci sono 23 dipartimenti, unità che sono ai vertici della Regione; in Lombardia sono meno della metà e lì sono quasi 8 milioni di persone mentre qui, siamo poco meno di 2 milioni. E’ necessario tagliare drasticamente il numero dei dipartimenti regionali che sono solo ricettacoli di potere per mettere in mano questi uffici a persone competenti e non a cialtroni incapaci».
Inversione di tendenza: la prima azione di Tansi? il tasto “reset”
«Cosa farei per prima cosa in Regione? Avete presente il tasto “Reset” del computer? Io resetterei la Regione, azzererei tutti gli uffici e inizierei a costruire pochi dipartimenti. E quelle persone incapaci che non hanno mai fatto un concorso e che governano quegli uffici li manderei in altri settori dove non fanno danni. Prenderei giovani capaci e meritevoli, con tanto di visione dei loro curriculum, per metterli nelle postazioni di comando. E’ chiaro che i vertici di quei macro dipartimenti che si occupano dei grandi problemi della Calabria (mare, agricoltura, turismo, ambiente…) dovranno essere affidati persone d’esperienza e non ad “amici degli amici” che fanno avere incarichi alle ditte amiche e che creano il solito indotto. Dobbiamo capire tutti che le nostre risorse devono essere messe a sistema e devono essere il nostro vanto. Ci sono tanti modi per risollevare la Calabria basta mettere a sistema le ricchezze e farlo con persone capaci».
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