Nel canile erano presenti 14 cani di diverse razze e due cuccioli detenuti in condizioni non adeguate alle loro necessità. Il responsabile del presunto allevamento, un trentenne, è stato denunciato alla Procura della Repubblica
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ROCCA DI NETO (KR) – I carabinieri forestali di Santa Severina hanno scoperto in località Griffi – Fondo Albani, in un’area di proprietà del comune di Rocca di Neto nel crotonese, un allevamento illegale di cani con una serie di box in muratura coperti da lamiere metalliche. Con l’ausilio dei veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone è stato accertato che gli animali, 10 femmine e 4 maschi, peraltro non tutti dotati di microchip per l’identificazione, più due cuccioli, erano detenuti in condizioni non compatibili con le loro caratteristiche etologiche.
L’intervento dei militari, volto ad assicurare agli animali condizioni compatibili con i loro bisogni vitali, ha consentito di bloccare una condotta illegale facendo emergere reati in danno all’ambiente. Dagli accertamenti dei militari, infatti, è emerso che i box sarebbero stati edificati senza alcuna autorizzazione su un terreno concesso in fitto dal comune a un privato, peraltro diverso da chi materialmente conduceva l’allevamento. Inoltre, le deiezioni degli animali sarebbero anche smaltite in modo irregolare. Il presunto responsabile dell’allevamento, un trentenne residente a Rocca di Neto, è stato deferito alla Procura della Repubblica per maltrattamento di animali, violazioni al Testo unico per l’edilizia e deturpamento di bellezze naturali. L’area, infatti, si trova all’interno della zona di protezione speciale Marchesato e fiume Neto. All’uomo saranno irrogate, inoltre, le sanzioni amministrative previste per le trasgressioni accertate.