Ha innescato tensioni ieri il decreto sulla sanità in Calabria, per il quale M5s, e in particolare la relatrice calabrese Dalila Nesci, sono stati accusati di essere in conflitto di interessi sulla nomina a Vibo di Scaffidi, collaboratore della Nesci
ROMA – Passo indietro del ministro della Salute Giulia Grillo nel giorno in cui, in Commissione Affari costituzionali, è iniziato l’iter della legge sul “conflitto di interessi”. In Aula prima il Pd con Enza Bruno Bossio, poi Forza Italia con Iole Santelli e infine Leu con Nico Stumpo, deputati calabresi, hanno rilevato che tra i sette candidati a commissari delle Aziende sanitarie della Regione, vi è un “collaboratore” (ma “non retribuito”) della relatrice di M5s, Dalila Nesci, ovvero Gianluigi Scaffidi. E così le opposizioni hanno chiesto al ministro di escludere questa nomina, al grido di “onestà, onestà”.
Il ministro Grillo alla fine è arrivata in Aula e dopo attaccato le opposizioni sottolineando che quando loro hanno amministrato la Regione “hanno distrutto la sanità, che è la peggiore d’Italia”, ha fatto un passo indietro non prima di essersi espressa sulle nomine dei direttori sanitari “che – rivolgendosi sempre alle opposizioni – avete nominato voi ed hanno fatto fallire le Aziende sanitarie”.
L’Aula però è divenuta una bolgia, e la Grillo si è prima scusata per i toni concitati, e poi ha assunto l’impegno a non nominare Scaffidi, pur insistendo sul fatto che non si tratta di una situazione di conflitto di interessi.
Oliverio incalza: “Il decreto aggraverà la situazione nella sanità calabrese”
Non si è fatto attendere il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio che ha dichiarato: “Durante la discussione parlamentare, è emerso quanto da noi evidenziato nel corso dell’audizione in commissione, ovvero l’incongruenza e l’assoluta inadeguatezza di un provvedimento che non contribuirà ad affrontare i problemi della Sanità calabrese ma contribuirà ad aggravarli. Ho evidenziato, inoltre, sin dal primo momento della pubblicazione del decreto sulla sanità in Calabria assunto dal governo l’evidente forzatura contenuta nella possibilità di derogare dall’elenco nazionale nelle nomine dei commissari nelle Aziende sanitarie calabresi. Ho immediatamente dichiarato la mia netta indisponibilità ad intese su nomi. Cosa che ho formalmente esplicitato in occasione della mia audizione nella commissione competente della Camera dei Deputati”.
“In quella sede erano presenti anche deputati calabresi tra i quali la relatrice, on. Nesci. L’elenco dei nomi che mi è stato inviato dal Commissario della sanità calabrese, generale Cotticelli, è stato pubblicato dai mezzi di informazione nei giorni precedenti le elezioni europee”. “Il ricorso alle bugie di fronte al Parlamento – conclude il Governatore della Calabria – è davvero avvilente da parte di chi ha la responsabilità istituzionale del governo della Sanità e la dice lunga sui veri propositi che hanno portato a proporre questo decreto”.