Sindaco sospeso per infiltrazioni mafiose annuncia sciopero della fame

Il primo cittadino afferma di protestare per difendere la propria comunità che, a suo dire, sarebbe stata umiliata dalle decisioni del Consiglio di Stato

 

LAMEZIA TERME (CZ) – Sospeso, integrato e nuovamente sospeso dal suo incarico. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’Avvocatura dello Stato della sentenza del Tar, emessa lo scorso 22 febbraio, che annullava lo scioglimento del Comune di Lamezia Terme deciso nel 2017 per infiltrazioni mafiose. La decisione del Consiglio di Stato sospende nuovamente il sindaco Paolo Mascaro, la Giunta e il Consiglio comunale e determina il rientro alla guida del Comune dei Commissari prefettizi. Immediata la reazione del sindaco Mascaro. “I miei legali – afferma – hanno già inviato, ai sensi dell’art. 56 codice giustizia amministrativa, richiesta di audizione in qualsiasi momento, con preavviso di sette ore. Sono disponibile stasera, domani, in ogni istante. Non si può massacrare ancora una Comunità negando l’audizione del suo Sindaco. Lo Stato mi ha già negato colpevolmente l’ascolto, non ripeta ancora l’errore. Ascoltatemi, Lamezia merita rispetto”.

 

 

Dalle 12:00 di oggi ho iniziato uno sciopero della fame, con assunzione comunque di sole sostanze liquide, che porterò avanti sino a quando la comunità lametina non otterrà giustizia, e cioè sino a quando non vi sarà attento ed adeguato studio degli atti processuali, ad oggi oggettivamente assente, ed ampia ed esaustiva motivazione della decisione assunta”. Lo ha annunciato, in un post su Facebook il sindaco sospeso di Lamezia Terme. “Di fronte ad eventi irragionevoli ed inspiegabili – ha aggiunto Mascaro – si può reagire in tanti modi: arrendendosi, ignorandoli, contrastandoli. Oggi una comunità è attonita, umiliata, incredula. Ed oggi vi è la necessità assoluta che non passi tutto sotto silenzio: è ciò che vuole il marcio che è penetrato capillarmente nel sistema. Oggi bisogna lottare, in una battaglia di civiltà e democrazia, affinché determinate cose possano non accadere più. Occorre, quindi, lottare contro una legge ingiusta che massacra la democrazia attribuendo a pochi untori la capacità di distruggere la volontà popolare.

 

 

Occorre lottare affinché i giovani vedano che, accanto a mestieranti che costruiscono carriere sulla pelle delle comunità e sulle umane sofferenze, vi è chi è disposto al sacrificio per difendere ciò in cui crede. Mi aiuterà in questa battaglia di civiltà e democrazia – prosegue il sindaco sospeso di Lamezia Terme – l’infinito affetto manifestato dalla Comunità lametina e la condivisione ideale dei tanti che ancora credono negli immortali principi di Legalità e Giustizia. Non mi arrenderò mai: difenderò Lamezia Terme, difenderò democrazia e giustizia. Occorre nello specifico lottare affinché non possa più accadere che si massacri la volontà popolare pur non indicandosi un solo atto amministrativo inficiato da illegittimità e condizionamenti. Occorre lottare affinché non sia possibile in futuro che in sole due ore si studi e poi si stenda un provvedimento che ha quale necessario presupposto l’esame, seppur sommario, di migliaia di atti e documenti, che stravolge compiuta precedente decisione e che incide profondamente sulla vita di decine di migliaia di cittadini.

 

 

Occorre lottare per difendere democrazia e diritti dalla sistematica violazione del naturale principio di un pur minimo contraddittorio tra le parti. Non accetto e non posso accettare, un appello proposto dal Ministero dell’Interno pur con previo parere contrario dell’Avvocatura Generale dello Stato che si possa porre nel nulla il mandato popolare senza che vi sia contestazione di un solo atto illegittimo o di un solo comportamento illegittimo di Sindaco ed assessori. Chiedo un esame attento e non superficiale di ogni atto esibito e prodotto, e sono migliaia. Chiedo ai parlamentari, lametini e non, un immediato intervento sulla legge che oggi, nella sua applicazione concreta, non è più tutela dei territori dalle infiltrazioni criminali ma occasione di guadagni e di carriere“.

 

 

LA RABBIA DEL SINDACO SOSPESO

 

“Ovviamente ho trascorso una notte insonne, fortemente preoccupato per le sorti della mia Comunità già tanto e tanto ingiustamente vessata. Ho letto e riletto l’atto di appello attraverso il quale si vorrebbe annullare il mandato democraticamente conferitomi dai cittadini. Il detto atto di appello, che chiunque può leggere – afferma Mascaro – non contesta la legittimità di un solo atto amministrativo: vi è quindi la definitiva consacrazione che 5 mesi di studio approfondito da parte della Commissione di Accesso hanno acclarato che nessun atto, neanche il più banale, fosse caratterizzato da illegittimità e men che meno da condizionamenti ed infiltrazioni. Nessuno ha più avuto l’ardire di sostenere l’insostenibile e sono state definitivamente abbandonate tesi pseudo giuridiche prive di qualsivoglia fondamento così come è stato definitivamente abbandonato qualsiasi accenno al legittimo e corretto svolgimento della mia attività professionale.

 

 

L’appello richiama, con riferimento agli atti amministrativi, solo brevemente la vicenda riguardante la mensa scolastica, gestita a Lamezia per anni ed anni dalla medesima ditta aggiudicataria dei ripetuti appalti, che era stata immediatamente esclusa dal servizio non appena pervenuta l’interdittiva antimafia, tanto da ricevere la mia amministrazione plauso dall’attuale presidente della Commissione parlamentare antimafia. Nonostante l’inesistenza di contestazione su qualsivoglia atto – sostiene ancora Mascaro – si chiede incredibilmente l’emissione di un provvedimento immediato senza che mi sia data addirittura la possibilità di difendermi. È evidente che si tratta di un incomprensibile attacco, pur sotto forme astrattamente legittime, ad una intera Comunità. È evidente che si tratta di un attacco alle più elementari regole di legalità e democrazia. Non accetterò che, in un’Italia nella quale moltitudine di Comuni sono quotidianamente afflitti da corruttela e malaffare – conclude il sindaco sospeso di Lamezia Terme – venga ad essere penalizzata, senza motivo alcuno, una Comunità per la quale è oggi definitivamente acclarata dal medesimo Ministero dell’Interno la piena legittimità dell’agire amministrativo. Non lo accetterò mai. Difendiamo Lamezia, difendiamo la democrazia”.

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