Nuovi dubbi sul misterioso caso di Sissy Trovato Mazza, la giovane agente di polizia penitenziaria calabrese, ritrovata in fin di vita in un ascensore dell’ospedale di Venezia
VENEZIA – La perizia disposta dalla Procura di Venezia sullʼarma che la ragazza avrebbe usato per spararsi apre nuovi dubbi sulla vicenda perchè su quell’arma non sono state rinvenute tracce biologiche. E l’esito apre nuovi dubbi, anche perchè in un primo momento, il caso era stato letto come un suicidio ma ora, non è chiaro, come sia stato possibile che Sissy abbia impugnato l’arma rivolgendola contro se stessa e di ciò vi sia traccia. Suicidio che la famiglia di Sissy aveva escluso dall’inizio. La procura di Venezia lo ricordiamo aveva aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. E la perizia sulla pistola di ordinanza di Sissy è stata decisa perchè dal momento del fatto si riteneva che fosse partito proprio dalla sua arma il colpo che l’ha ridotta in fin di vita.
La mancanza di tracce biologiche appare molto strana visto che il colpo era stato esploso a distanza ravvicinata e anche se fosse stato qualcun altro ad usare quella pistola, una traccia sulla canna doveva esservi. Il dubbio è che il primo esame sull’arma, all’epoca dei fatti, abbia in qualche modo inficiato i nuovi risultati. La pistola infatti era stata analizzata all’epoca dei fatti per evidenziare la presenza di Dna ma con esito negativo e il dubbio è sui reagenti utilizzati.