Un omicidio che sarebbe maturato per vendetta contro un gruppo di pedofili. Per l’agguato a Francesco Fiorillo avvenuto nel 2015 sono state arrestate altre due persone.
VIBO VALENTIA – Il 15 dicembre del 2015 venne ritrovato il corpo senza vita di Francesco Fiorillo, 45 anni, crivellato di colpi, nella frazione Longobardi di Vibo Valentia. E dopo un primo arresto, a marzo dell’anno scorso di Antonio Zuliani, oggi altre due persone sono finite in manette. A muovere la mano assassina sarebbero state le tendenze pedofile di Fiorillo che potrebbe essere stato ucciso per aver tentato di adescare minorenni legati a persone che avrebbero poi programmato la vendetta nei suoi confronti. I due arresti di oggi sono stati eseguiti su disposizione del Gip di Vibo Valentia e su richiesta della Procura della Repubblica. Francesco Fiorillo fu assassinato mentre rincasava dopo che aveva parcheggiato la propria auto. I killer, armati di pistole, lo avrebbero atteso nascosti dietro ad un cespuglio per poi freddarlo con sette colpi di arma da fuoco.
Fiorillo, venditore ambulante, morì all’istante e il primo soggetto identificato grazie al Dna è stato Antonio Zuliani. Dna, trovato su un guanto in lattice rinvenuto sul luogo dell’omicidio. Dal suo arresto sono proseguite le indagini della Polizia che hanno portato all’identificazione ed all’arresto stamattina di due giovani accusati di essere stati suoi correi nell’omicidio. Per la cattura dei due soggetti ritenuti gli assassini di Fiorillo sarebbe stato fondamentale il gps installato sull’automobile di uno di loro, che ha rivelato i movimenti effettuati dall’automobile del presunto omicida di Fiorillo che hanno consentito agli investigatori di inchiodarli. L’assassinio di Fiorillo e la scoperta delle tendenze pedofile della vittima fecero scattare, tra l’altro, un’indagine del Commissariato di Vibo Valentia che portò alcuni mesi dopo all’operazione, denominata “Settimo cerchio“, che servì a stroncare un giro di pedofilia in cui fu coinvolto anche un sacerdote.
Gli arrestati sono accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio. Si tratta di Arcangelo D’Angelo, di 29 anni, e Saverio Ramondino, di 27, i quali secondo quanto riferito dagli investigatori, hanno entrambi precedenti per spaccio di droga. Ramondino, tra l’altro, nel 2014, fu vittima di una gambizzazione. Le indagini della polizia di Stato adesso proseguono, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, per identificare gli eventuali mandanti dell’omicidio di Fiorillo. Si è rivelato determinante l’apporto dell’unità delitti insoluti dello Sco, specializzata nelle indagini sui cosiddetti “Cold case” (casi freddi). La sezione dello Sco che ha condotto le indagini, insieme alla Squadra mobile di Vibo Valentia, applica sui casi insoluti nuove tecniche investigative ed in particolare quelle scientifiche. Importante si é rivelato, inoltre, l’apporto della Polizia scientifica di Roma, per la ricostruzione tridimensionale della scena del crimine, e dei laboratori di Polizia scientifica di Palermo e Reggio Calabria per gli accertamenti di natura balistica e di genetica forense.