Il blitz delle fiamme gialle riguarda appalti pubblici. Il presidente Oliverio è accusato di abuso d’ufficio. Due gli appalti nel mirino della Finanza
COSENZA – Ci sarebbe proprio lui, il presidente della Regione Calabria, coinvolto nell’operazione di questa mattina sulla quale in un primo momento era stato mantenuto il più stretto riserbo. A Mario Oliverio è stato notificato un provvedimento cautelare, emesso dal Gip di Catanzaro, su disposizione della Dda di Catanzaro con l’accusa di abuso d’ufficio. Al governatore calabrese è stato imposto l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore.
Lo stesso provvedimento sarebbe stato emesso nei confronti dell’ex sindaco di Pedace, Marco Oliverio mentre è stato nuovamente raggiunto da un ordine di carcerazione, l’imprenditore Giorgio Barbieri, già indagato per i suoi presunti rapporti con il clan Muto di Cetraro già arrestato nell’ambito dell’operazione “Frontiera”. L’inchiesta riguarda i lavori della funivia e dei nuovi impianti sciistici di Lorica.
Un terremoto dunque, l’ennesimo che colpisce la politica calabrese e l’inchiesta, secondo quanto si è appreso, due appalti, uno sul Tirreno Cosentino, ed uno riguardante l’impianto sciistico in Sila. Nei confronti di alcuni indagati viene ipotizzata l’aggravante dell’articolo 7, per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro. Complessivamente le misure emesse dal gip distrettuale su richiesta della Procura distrettuale antimafia catanzarese al termine delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria diretto dal colonnello Michele Merulli, sono 16.