Il premier Conte in Calabria: “regione sofferente provata da un grande disagio sociale”

“In Calabria c’é una delle forme di criminalità organizzata più virulente e pericolose come la ‘ndrangheta, che mostra forti capacità di infiltrare le pubbliche amministrazioni”.

 

REGGIO CALABRIA – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte stamattina in Calabria, ha iniziato la sua visita dalla città metropolitana di Reggio ed in particolare dalla Prefettura. Atteso all’ingresso dal Presidente della Regione, Mario Oliverio, dal sindaco Giuseppe Falcomatà, e dal prefetto Michele di Bari, il premier, entrando nell’edificio del Governo, ha firmato il registro antindrangheta.

E’ una visita, questa in Calabria, che ho voluto fare perché questa é una regione molto sofferente e provata da un grande disagio sociale – ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e tra i problemi, insieme a quello della criminalità organizzata e della disoccupazione giovanile – ha aggiunto Conte – c’é la situazione di una regione che è ancora isolata per carenze di infrastrutture e perché le vie di comunicazione sono complicate. Ho voluto testimoniare, con la mia presenza la solidarietà di tutto il Governo”.

“Per la Calabria non si può applicare solo un discorso di legalità. Occorrono anche interventi per la crescita economica e sociale. I dati ne sono testimoni: sono decine di migliaia ormai i giovani calabresi che emigrano ed é a questi giovani e alle loro famiglie che lo Stato deve dare una risposta. Dobbiamo lavorare tanto”.

Conte ha poi incontrato i rappresentanti delle istituzioni calabresi, si è avvicinato ad un gruppo di cittadini e di militanti del Movimento 5 Stelle che stazionavano davanti il Palazzo del Governo e in un breve colloquio, ha assicurato “l’impegno del Governo per far ripartire la Calabria”. Tra i cittadini presenti davanti la Prefettura c’era anche un gruppo di lavoratori edili impegnati nella realizzazione del nuovo palazzo di giustizia di Reggio che stamattina hanno ricevuto la lettera di licenziamento dall’impresa che ha vinto l’appalto e che ha deciso di non proseguire i lavori. Il Presidente del Consiglio é poi ripartito per raggiungere Locri, seconda tappa della sua visita in Calabria.

Conte è stato accompagnato dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra per la sua visita, la prima del suo mandato, in Calabria. La ‘ndrangheta e la lotta alla criminalità al centro della sua mezza giornata calabrese; l’ostello della Locride, allestito in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta; l’abitazione di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre 2005 davanti al palazzo Nieddu-Del Rio dove si svolgevano le primarie dell’Ulivo.

Oliverio: “Ho rappresentato a conte i problemi della Calabria”

“Al Presidente del Consiglio dei Ministri, che ringrazio per la sua presenza oggi in Calabria, ho rappresentato i problemi della Calabria: da Gioia Tauro alla sanità, dalle infrastrutture al lavoro”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria a conclusione dell’incontro che ha avuto in Prefettura con il Premier Giuseppe Conte. “Ho sottoposto al Presidente Conte – ha aggiunto Oliverio – la necessità di ripartire con l’Accordo di programma quadro affinché la Calabria esca dall’isolamento e si ricongiunga con il resto d’Italia e d’Europa. Su Gioia Tauro, in particolare, ho chiesto che la ‘Zona economica speciale’ prenda rapidamente avvio, uno strumento che sarà utile non solo alla Calabria ma che rappresenterà un’opportunità per l’intero Paese”.

Le emergenze della Calabria, dalla sanità alla disoccupazione

“Il mio viaggio in Calabria non è un viaggio storico, deve essere un viaggio di ordinaria attività di governo. Sarebbe sbagliato dedicare eccezionalmente un’attenzione passeggera ad un territorio che vive con così grave disagio”. Sono le parole del premier Giuseppe Conte nella tappa di Locri . Il presidente del Consiglio del Ministri ha anche annunciato che tornerà a gennaio “per una visita di un’intera giornata e più operativa. Coinvolgerò anche i ministri per i vari dossier. Spero di poter portare anche qualche soluzione”.

“In questa regione ci sono tante priorità da affrontare. Intanto c’è il problema della legalità, bisogna contrastare la ‘ndrangheta che si infiltra nel tessuto sociale ed economico e quindi la soglia di attenzione e di contrasto deve essere altissima. Ma c’è anche un problema di sviluppo economico, di crescita, di sviluppo sociale. C’è il problema del lavoro. La disoccupazione giovanile è altissima. C’è una povertà diffusa. Bisogna anche cercare di presidiare le attività industriali, perché non ce ne sono moltissime, e di consentire loro di poter crescere e svilupparsi. E poi bisogna creare occasioni di crescita economica”. “Un’altra emergenza, in Calabria, è l’attività sanitaria. E l’ospedale di Locri in particolare. Una recente visita ispettiva ne ha denunciato le molte carenze e anche su questo dobbiamo fornire risposte”.

“E’ un obiettivo prioritario di questo Governo – ha dichiarato il premier – restituire questi territori alla legalità” e il riferimento è ai Comuni sciolti per mafia e in particolare su San Luca, dove non c’è un sindaco dal 2013. “Il problema dei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose in Calabria, e siamo attualmente a dieci – ha aggiunto Conte – è un problema serio. Purtroppo il fatto che in alcune realtà non si riesca ad esprimere il voto democratico è una ferita per lo Stato. Dateci la possibilità di organizzare una risposta efficace, ma mi rendo conto che è una condizione molto difficile”.

Omaggio alla memoria di Fortugno

Il Presidente del Consiglio a Locri ha reso omaggio alla memoria del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre del 2005. Accompagnato dalla vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, e al figlio Giuseppe, ha sostato davanti alla lapide in ricordo di Fortugno posta nell’androne di Palazzo Nieddu, il luogo in cui l’esponente politico fu ucciso dopo aver votato nel seggio allestito per le primarie dell’Ulivo. Il premier ha anche visitato brevemente la mostra allestita nello stesso palazzo. Quindi, salutando Maria Grazia Laganà, ha assicurato attenzione alla Locride e in particolare alla sanità, aggiungendo che prenderà in considerazione tutte le possibilità per far crescere il territorio.

In precedenza il premier ha visitato un ostello gestito dal consorzio Goel ospitato in un bene confiscato nel 2005 ad una cosca di ‘ndrangheta. L’edificio è stato poi assegnato al Comune, che lo ha ristrutturato con i fondi del Pon Sicurezza trasformandolo in un ostello con 45 camere da tre posti letto ciascuna e con bagno. Dopo una prima gara andata deserta per l’assegnazione della gestione del bene, alla seconda ha partecipato il gruppo Goel che se l’è aggiudicata. La struttura, appena dieci giorni dopo l’affidamento, fu danneggiata gravemente con il furto delle cisterne dell’acqua. Nuovamente ristrutturato, l’ostello ha aperto nel maggio 2017 e negli obiettivi del Goel deve diventare il punto di attrazione per il turismo responsabile grazie anche allo sviluppo di progetti internazionali in particolare sui mercati tedesco e inglese. Un altro obiettivo, inoltre, è inserire la struttura in un sistema etico e legale di turismo esperienziale e corresponsabile per diffondere al di fuori della Calabria un messaggio positivo sulla Locride e più in generale su tutta la regione.

Bombardieri: “visita di Conte dimostra attenzione del Governo per la Calabria”

“Lo Stato, prima con la presenza del Ministro dell’Interno a San Luca e oggi a Reggio Calabria con il Presidente del Consiglio dei Ministri, dimostra adeguata attenzione per la Calabria”. Sono le parole del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, che ha incontrato il premier Giuseppe Conte insieme al Procuratore della Repubblica di Palmi, Ottavio Sferlazza, all’Avvocato generale dello Stato, Fulvio Rizzo, e al presidente della Corte d’appello, Luciano Gerardis.

“Di fronte alla consapevolezza della virulenza del fenomeno mafioso e dei pericoli che ne derivano per i cittadini e le istituzioni – ha aggiunto Bombardieri – deve necessariamente corrispondere un urgente e necessario potenziamento degli organici delle forze di polizia e della polizia giudiziaria, il cui deficit inficia pesantemente il lavoro di prevenzione e di contrasto contro la ndrangheta. Serve una presenza adeguata per arginare e sconfiggere la sfida della ‘ndrangheta, assicurando legalità, sicurezza, libertà d’impresa e democrazia”.

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