Ai giornalisti Domenico Lucano ha ricordato che quando il Comune di Milano dava disponibilità per accogliere solo 20 migranti, Riace si è mobilitata per ospitarne 200
REGGIO CALABRIA – Il giudice si è riservato di decidere nei prossimi giorni sull’eventuale scarcerazione del sindaco di Riace attualmente sospeso dalle proprie funzioni e ristretto agli arresti domiciliari. Domenico Lucano, al termine dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, al quale i suoi legali hanno presentato un’istanza di revoca della misura cautelare, disposta dal gip di Locri, il 2 ottobre scorso, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarita’ nell’affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti. “Io penso sia andata bene – ha detto allontanandosi dal Tribunale di Reggio Calabria – voglio ringraziare i miei due avvocati che mi stanno seguendo con passione e tutto questo fiume di solidarietà che c’è intorno a me, intorno a Riace. Sono contento di come si sia svolta l’udienza anche se non mi hanno permesso di parlare, lo ha fatto l’avvocato che ha ricostruito tutta la vicenda arrivando ai due argomenti che sono alla base del mio arresto. Non so quando il Tribunale si pronuncerà sulla mia scarcerazione, sono aspetti tecnici di cui non mi intendo.
Avrei voluto dire che mi stanno facendo un provvedimento per l’affidamento della raccolta differenziata ad una ditta che non era iscritta all’albo regionale, ma che poi risultava iscritta. Insomma non si capisce. In ogni caso anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso. Da soli. Possiamo farlo perché nel corso degli anni abbiamo costruito un supporto all’integrazione differente che ha avuto riconoscimenti dalla comunità internazionale. Costruiremo un’accoglienza spontanea, così come era iniziata, senza soldi pubblici, vogliamo uscire fuori dallo SPRAR questo è il messaggio che intendo inoltrare al Ministero competente. Non voglio più avere a che fare con questo Governo che non rispetta i diritti umani. Questa è la mia volontà politica, se ancora conto qualcosa. C’è un abisso tra la realtà e quanto dichiarato dal pm, non so come faranno a non riconoscere che sia per i matrimoni sia per la raccolta differenziata la verità e un’altra. Sugli affidamenti diretti voglio dire una cosa. Non bisogna dimenticare quando il Prefetto di Reggio Calabria nel 2008 voleva mandare a Riace 400 migranti e io ho fatto notare che il paese nella zona alta ne conta solo 500. Il Comune di Milano aveva dato disponibilità ad accogliere 20 persone, noi ci siamo mobilitati con gli altri comuni vicini e ne abbiamo ospitato ben 300 persone. Il 26 agosto ci hanno chiamato e il 28 agosto sono arrivati i bus con i migranti. Come facevamo ad organizzarci senza fare affidamenti diretti alle cooperative, ai soggetti gestori?”.