Le indagini della Procura e i due anni di ritardi nelle retribuzioni del programma europeo per la lotta alla disoccupazione gestito dalla Regione Calabria oggetto di un’interrogazione al ministro del Lavoro Luigi Di Maio
CATANZARO – Lavoro in Calabria. I deputati del Movimento 5 Stelle, Riccardo Tucci e Alessandro Melicchio, intervengono in merito al programma “Garanzia giovani” che rientra nel piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile gestito dalla Regione Calabria. Lo fanno attraverso un’interrogazione parlamentare, rivolgendosi direttamente al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio. Nel documento, i parlamentari 5 stelle chiedono al Ministro “se e’ a conoscenza delle anomalie relative al progetto”, se e’ in possesso dei dati ufficiali relativi ai pagamenti effettuati e ai relativi ritardi e, se “intende porre in essere attivita’ di affiancamento e/o di intervento in sussidiarieta’, anche a mezzo delle agenzie strumentali quali l’Anpal – cosi’ come previsto dal piano di attuazione – al fine di scongiurare effetti distorsivi del programma o la perdita di finanziamenti a causa dei ritardi nella gestione”. Per corroborare l’opportunita’ di una possibile attivita’ di “tutoraggio”, i parlamentari pentastellati ricordano, in premessa al documento, una serie di vicende che hanno finito per minare la validita’ del progetto. A cominciare dall’inchiesta “Eumenidi-Sacal”, nella quale “il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, a seguito di alcune ordinanze di custodia cautelare, evidenzio’ l’esistenza di condotte illecite riguardanti l’irregolare gestione del progetto “Garanzia Giovani””.
Altro punto a cui si fa riferimento nell’interrogazione sono i forti ritardi nell’attuazione del programma che chiamano in causa direttamente l’assessore regionale al Lavoro e al welfare della Regione Calabria, Angela Robbe che “in risposta ad una interrogazione (n.382/2018), afferma che i due anni di ritardi sono dovuti a non meglio precisate “problematiche tecniche relative al sistema operativo”, sottolineando al contempo, in maniera molto vaga “che non vi e’ alcun rischio di perdere i fondi dedicati, ne’ tanto meno risultano compromessi le possibilita’ di attivare e completare i percorsi di formazione relativi al programma”, senza pero’ accennare alcun argomento a sostegno di tali affermazioni”. In terzo luogo i parlamentari ricordano la bocciatura rifilata da Bankitalia all’Ente regionale per i risultati fallimentari raggiunti con il progetto stesso. “Insomma – fanno sapere i deputati grillini – ce n’e’ abbastanza affinche’ la nostra proposta di attivita’ di “tutoraggio”, trovi accoglimento nelle sedi competenti”.