La brutale aggressione ai danni del medico avvenuta presso la rianimazione dell’Ospedale di Crotone ha spinto la direzione ospedaliera e l’Ordine dei Medici ad organizzare un sit in di protesta
CROTONE – la direzione del nosocomio con l’Ordine dei medici della provincia di Crotone ha deciso di organizzare un sit-in di protesta, che si terrà alle 9,30 martedì prossimo presso la biblioteca dell’ospedale. L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia in una nota scrive: “seppur consapevole del particolare stato d’animo e del dolore che investono i famigliari nel momento della decesso di un congiunto, si condanna il grave ed ingiustificabile gesto di aggressione multipla a carico degli operatori sanitari, medici e non”.
“Questo ennesimo episodio di violenza, – continua – nei confronti di chi si è adoperato al massimo per prestare la migliore assistenza al giovane paziente che versava in particolari e già comunicate condizioni di acclarata criticità, pre-esistenti all’atto del ricovero, si ascrive, purtroppo, nell’ ampio fenomeno di aggressioni nel settore sanitario che in Italia, ad oggi, conta circa 3.000 episodi all’anno (stante i soli casi denunciati), contro i quali è necessario che le forze politiche e sociali, nonchè le Istituzioni tutte, si facciano direttamente carico del problema, nella difesa dei Medici e di tutti gli Operatori Sanitari, impegnati al servizio della collettività per la tutela della salute dei cittadini, bene garantito dall’Art. 32 della Costituzione.”
L’ordine conclude annunciando di valutare, insieme agli interessati, le modalità e le azioni da intraprendere nel segno della più stretta e fattiva solidarietà.
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E’ dal letto del reparto di chirurgia dell’ospedale civile San Giovanni di Dio nel quale si trova ricoverato che l’anestesista crotonese F.B., parla dell’aggressione subita in reparto da quel gruppo di donne e uomini ai quali aveva appena comunicato che il loro congiunto era ormai deceduto.
L’uomo, un giovane di 33 anni di Rosarno, affetto da Sla, alcuni giorni prima era stato trasferito per complicazioni cardiache all’ospedale di Crotone dalla casa di cura privata di una cittadina del crotonese nel quale era ricoverato da qualche tempo.
“Gia’ da alcuni giorni – prosegue il racconto del medico – i familiari del paziente avevano assunto un tono minaccioso nei miei confronti e degli altri sanitari del reparto. Convinti, forse, che in ospedale non si stava facendo tutto il possibile per curarlo. Quando poi ho dato loro l’annuncio si sono scagliati contro di me con calci e pugni, mi hanno colpito alla testa con una spillatrice e anche con la tastiera di un computer. Per fortuna non avevano in mano altri oggetti, altrimenti le conseguenze sarebbero state ben piu’ gravi”.