Per il Governo bisogna esercitare un controllo asfissiante “sull’organizzazione che ha saputo sfruttare le opportunità della globalizzazione”
CALABRIA – Lo scrive la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, nella relazione conclusiva del lavoro della commissione da lei presieduta. «La ‘ndrangheta è oggi l’organizzazione criminale più ricca, agguerrita e potente. Profondamente radicata in Calabria, su cui esercita un asfissiante controllo del territorio e delle attività economiche e della pubblica amministrazione, si è insediata in tutte le regioni del paese, anche se con gradi di penetrazione differenti, e mostra anche un marcato profilo transnazionale. Leader mondiale nel traffico di stupefacenti, ha rapporti privilegiati, se non addirittura esclusivi, con i principali cartelli di narcotrafficanti del Centro e Sud America, ed è l’organizzazione che meglio ha saputo sfruttare le opportunità della globalizzazione”.
L’esercito dei bambini per il controllo sul territorio
E’ “preoccupante” e “crescente” il coinvolgimento di bambini e adolescenti nelle attività della criminalità organizzata, “che da sempre vede nei minori un investimento e una risorsa da sfruttare cinicamente anche in ragione della loro condizione di non imputabilità”, si legge ancora nella relazione conclusiva della XVII legislatura approvata all’unanimità lo scorso 7 febbraio. “Il fenomeno investe soprattutto le realtà più difficili del mezzogiorno – premette Bindi – ma non va sottovalutata la sua incidenza anche nelle altre regioni d’Italia nelle quali le cosche, a cominciare dalla ‘ndrangheta, hanno ormai stabilito solidi insediamenti e dove si registra un numero crescente di minori stranieri e giovanissimi migranti reclutati in numerose attività illegali. Sono tanti i minori uccisi e fatti sparire, vittime di brutali ritorsioni mafiose. Quella della mafia che rispetta l’infanzia é una menzogna, che recenti e drammatici episodi in Calabria e Campania hanno dolorosamente confermato. Agli eredi di sangue si affianca un esercito di bambini e adolescenti, reclutati nei quartieri più degradati e tra le famiglie più povere, usati per confezionare dosi e spacciare la droga, addestrati al controllo del territorio”.
I comuni sciolti per infiltrazioni mafiose
Dal 1991 ad oggi sono stati ben 291 gli scioglimenti per mafia di enti locali, pari a 229 comuni. Numerosi i casi di comuni sciolti due volte (42 casi) o addirittura tre volte (13 casi). Nel 2013 é stata sciolta, per la prima volta, Reggio Calabria, città capoluogo di provincia.
La stragrande maggioranza degli scioglimenti é avvenuta in Campania e Calabria(rispettivamente 35% e 34%). La provincia più colpita é quella di Reggio Calabria (59 scioglimenti) . Solo in questa legislatura sono stati sciolti in Calabria 34 comuni