Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba per l’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. Vittima un ambulante
REGGIO CALABRIA – I Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, hanno eseguito stamattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia reggina nei confronti di tre soggetti. Si tratta di due cittadini marocchini ed un italiano, ambulanti mercatali residenti nel capoluogo reggino, accusati di estorsione, lesioni personali e illecita concorrenza con violenza e minacce, aggravati dalle modalità mafiose. I tre sono accusati di aver aggredito ripetutamente la vittima, un altro commerciante ambulante, per costringerla ad abbandonare la la propria postazione presso i mercati rionali di Reggio Calabria.
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In carcere sono finiti:
– Azzazi Anouar, nato in Marocco classe ‘84, residente a Reggio Calabria (in foto al centro);
– Azzazi Abderrazak, nato in Marocco classe ’59, residente a Reggio Calabria, padre di Anouar (in foto a sinistra);
– Foti Gabriele nato a Reggio Calabria classe ’92 (in foto a destra).
I tre sono tutti ambulanti mercatali residenti nel capoluogo, accusati dei reati estorsione, lesioni personali e illecita concorrenza con violenza e minacce, aggravati dalle modalità mafiose. Gli arresti sono stati eseguiti dopo un’articolata attività d’indagine avviata a partire dal mese di ottobre 2017 sotto il coordinamento della DDA di Reggio Calabria, che ha consentito di documentare ripetuti episodi di minacce, danneggiamenti e percosse perpetrati dagli odierni arrestati ai danni di un altro ambulante, allo scopo di costringerlo ad interrompere la vendita di scarpe all’interno dei mercati rionali di Largo Botteghelle e Piazza del Popolo.
In particolare, i tre arrestati, presentandosi come unici detentori del potere di “concedere” la possibilità di operare nell’area mercatale, in quattro occasioni aggredivano fisicamente l’ambulante, lo minacciavano di morte e danneggiavano il suo banco vendita, finanche giungendo, nell’ultimo episodio, a investire la bancarella della vittima con un furgone. In relazione alle modalità esecutive della condotta contestata, ai tre destinatari della misura è stata imputata l’aggravante del metodo mafioso. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti presso la Casa Circondariale “Panzera-San Pietro”.