LAMEZIA TERME – Sono ospiti di uno dei peggiori centri accoglienza d’Italia definito da Medici per i Diritti Umani privo dei minimi requisiti di vivibilità.
Al suo interno sono costrette a vivere oltre una sessantina di persone in pessime condizioni in attesa che vengano loro rilasciati i propri documenti. Nemmeno la pioggia di Pasqua e Pasquetta e le temperature in calo, hanno fermano la protesta dei richiedenti asilo ospiti della cooperativa Malgrado Tutto che, da venerdì scorso, a Lamezia Terme, hanno occupato la sede stradale davanti al Commissariato di Pubblica sicurezza per chiedere il riconoscimento dello status di rifugiato politico. I migranti, nella notte appena trascorsa hanno dormito nuovamente all’addiaccio. Accampati sotto una tenda e con ripari di fortuna, non sembra abbiano intenzione di recedere dalla decisione di protestare pacificamente per ottenere quello che è un loro diritto. Le istanze che li riguardano, da quello che si è riusciti a sapere, sono state in realtà respinte dai giudici e, adesso, si è in attesa del pronunciamento di appello. Intanto proseguono i disagi sia per i manifestanti confortati dai volontari di associazioni locali come Lamezia Solidale e Caritas, che hanno distribuito coperte e pasti caldi, sia di automobilisti e residenti costretti da giorni a subire pesanti deviazioni del traffico.
Intanto i genitori degli studenti della scuola elementare della frazione Focà di Caulonia hanno protestano contro la sistemazione nella struttura dei 208 migranti di varie nazionalità sbarcati ieri. Per impedire che venisse utilizzata la scuola per accogliere i migranti appena sbarcati alcune persone hanno saldato uno dei cancelli d’ingresso della scuola. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia che hanno cercato di riportare la situazione alla normalità. Per effetto della protesta 180 migranti sono stati trasferiti da Caulonia a Roccella Jonica dove il Comune ha messo a disposizione una struttura. Per lo sbarco tre egiziani sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri di Roccella Ionica con l’accusa di essere gli scafisti della barca giunta il giorno di Pasqua a Caulonia Marina con a bordo 169 uomini, 30 donne e 9 bambini. L’arresto è scattato quando verso le 4 del mattino, i carabinieri hanno individuato 21 persone di nazionalità libica che stavano percorrendo la statale nei pressi di Caulonia i quali hanno riferito di essere giunti poco prima a bordo di un’imbarcazione, insieme ad un altro gruppo di persone. Dai racconti dei migranti è emerso che l’imbarcazione sarebbe partita il 29 marzo scorso dalla Libia e che i viaggiatori avrebbero pagato cifre oscillanti tra i 1.500 e i 3.000 dollari, eccezion fatta per i bambini.