La prevenzione è davvero tutto per la salute e per monitorare il nostro corpo. Le donne, spinte dalle mamme o forse più sensibili, da giovanissime si recano dal medico ginecologo; nei maschietti invece, il numero è di molto inferiore.
COSENZA – Lo stile di vita sano è alla base della salute di ognuno, ma la prevenzione è completa solo se ci si sottopone regolarmente a visite specialistiche. E questo vale tanto per le donne quanto per gli uomini. Anzi, forse ancora di più per questi ultimi che sono da sempre più refrattari a fare prevenzione, soprattutto in campo urologico. La Siu – Società italiana di Urologia, ricorda che solo il 10%-20% degli uomini si sottopone a una visita di prevenzione mentre in circa nove casi su dieci, la visita dallo specialista arriva solo in caso di gravi patologie. In che modo, allora, va fatta la prevenzione? E come spiegarla ai ragazzi per avvicinarli e per fargli capire quanto sia importante per la loro vita, anche sessuale, incontrare un urologo?
Nei giorni scorsi a Cosenza, è intervenuto al Salus Fest, il dottor Marco Serrao, urologo presso la clinica Tricarico di Belvedere Marittimo, che ha colpito tutti per il suo modo di spiegare agli studenti l’importanza della prevenzione urologica, suggerendo regole suggerite per un corretto stile di vita in una forma curiosa, moderna, attuale, accattivante. Il tutto per far capire ai ragazzi, che le ricadute di una mancata prevenzione urologica influiscono anche sulla loro fertilità. Mantenersi fisicamente attivi, mangiare in modo equilibrato, garantire un’adeguata idratazione, non fumare, mantenere un peso corporeo nella norma sono importantissimi ma consultare uno specialista anche per togliere ogni dubbio lo è altrettanto.
Ed è per questo che il dottor Marco Serrao, ha avviato attraverso la Fondazione Totò Morgana – Solidarietà e prevenzione uro-andrologica, nata da qualche mese, un progetto di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole, tra i giovani. Ed ha un metodo tutto suo del quale ha parlato ai microfoni di Rlb Radioattiva
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“E’ fondamentale la comprensione tra i più giovani – spiega il dottor Serrao – perchè sono temi che non affrontano mai. Grazie a questa Fondazione che ho voluto intitolare a mio nonno, sto cercando di andare a sensibilizzare delle fasce di popolazione che sono state messe un pò da parte dalla Medicina moderna, ed in particolare la fascia è quella tra i 15 ai 35 anni che non vengono controllati da nessuno, a meno che non ci sia un problema conclamato. Ed è paradossale – spiega – perchè proprio in questa età che c’è il picco di incidenza non solo per le patologie benigne quali il varicocele, l’idrocele, la fimosi e il frenilo corto ma purtroppo anche per il cancro ai testicoli. Quello che sto facendo è proprio andare nelle scuole e spiegare ai ragazzi quali sono i fattori di rischio e quali e quanti danni fanno il fumo, l’alcol, le droghe, il doping a livello uro-andrologico, cerco di tutelare la loro salute sia dal punto urinario che un domani dal punto di vista sessuale e riproduttivo”.
Molti giovani non sanno neanche a chi rivolgersi. Le ragazze sono più attente; per l’uomo non c’è una cultura andrologica. Negli istituti dove vado, poi torno in un’altra occasione per far sì che (anche con il consenso dei genitori) i ragazzi possano sottoporsi a visita e fare prevenzione a titolo gratuito. Probabilmente sono anche argomenti tabù, molti si vergognano, credono di avere un problema ma non lo affrontano, mentre invece vanno affrontate alla loro età. E i metodi del dott. Serrao per spiegare ai ragazzi l’importanza della prevenzione e dei controlli sono stravaganti e allo stesso tempo interessanti perché catturano l’attenzione e sono semplici da capire.