Ventotto anni dopo la conferma di quanto sostenuto nel corso degli anni: Denis Bergamini, non si tolse la vita. Il calciatore trovato cadavere nel 1989, sarebbe morto per soffocamento
COSENZA – Cade la tesi del suicidio sotto un camion sulla statale 106 Ionica all’altezza di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. Dopo 28 anni l’esito della super perizia medico-legale disposta dal gip del tribunale di Castrovillari sul cadavere del calciatore del Cosenza farebbe emergere un quadro molto diverso, ovvero la morte di Bergamini, il calciatore originario di Argenta, sarebbe stata causata dal soffocamento; è il risultato quello del nuovo sofisticato esame autoptico che, ha riportato ieri il Quotidiano del Sud, «non collima con la tesi del suicidio sotto il camion in corsa e rafforza, invece, l’esito della consulenza del Ris di Messina, incompatibile con l’ipotizzato decesso causato dall’impatto con l’autocarro in movimento».
Dopo 28 anni dunque, l’esito della super perizia medico-legale disposta dal gip del tribunale di Castrovillari sul cadavere del calciatore del Cosenza stravolge tutto. La sua morte il 19 novembre del 1989 venne attribuita alla sua volontà di togliersi la vita ma nessuno ci aveva mai creduto. Soprattutto i familiari, la sorella Donata e le persone a lui più vicine che sono riusciti a fare riaprire le indagini.
L’ipotesi della Procura di Castrovillari è quella di omicidio e su queste basi sono attualmente indagati l’allora fidanzata del giocatore, Isabella Internò, e l’autista del camion che investì il calciatore, Raffaele Pisano.
Quella del suicidio fu la tesi avanzata solo dalla fidanzata dell’epoca di Denis, Isabella Internò, che ad inquirenti e investigatori ha sempre raccontato che il 18 novembre del 1989, dopo un’accesa discussione, il giovane centrocampista si sarebbe tolto la vita. Ora la medaglia però potrebbe cambiare faccia.