Vittime del sistema lavorativo – estorsivo, novantacinque dipendenti, braccianti agricoli la maggior parte dei quali extracomunitari
La Procura di Lamezia ha avviato le indagini nei confronti di due imprenditori agricoli operanti nella Piana di Lamezia, che avrebbero commesso il reato di estorsione ai danni di 95 dipendenti. L’attività è partita da alcuni controlli compiuti dalla Guardia di Finanza nei mesi scorsi nelle campagne lametine, attraverso il monitoraggio di automezzi, sopralluoghi, appostamenti, pedinamenti e riscontri con le immagini video.
Dalle investigazioni sono emersi una serie di elementi sull’illecito sistema retributivo adottato dai due imprenditori indagati che sfruttavano i dipendenti con vere e proprie attività estorsive, ovvero costringendoli ad accettare retribuzioni minori, ridotte di circa un terzo, rispetto a quelle che formalmente avrebbero dovuto percepire perchè riportate in busta paga, o comunque non corrispondenti a quelle del contratto collettivo nazionale di lavoro. La minaccia era quella del licenziamento.
Alcuni invece venivano messi al corrente prima del rapporto di lavoro delle condizioni sull’assunzione. I dipendenti dunque che aspiravano a lavorare erano obbligati a seguire le ‘loro’ regole. Le indagini hanno consentito di accertare che il sistema estorsivo era stato eseguito nei confronti di 95 dipendenti, prevalentemente braccianti agricoli extracomunitari nel periodo compreso tra gennaio e febbraio 2016.