La droga da Gioia Tauro e Cosenza fino in Sicilia, 25 arresti tra cui Marco Perna

Vasto blitz della Polizia di Stato in Sicilia e Calabria con l’esecuzione di 25 misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e al fine di agevolare il clan catanese Cappello-Bonaccorsi.

 

CATANIA – Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Catania e coordinate dalla Procura distrettuale etnea, hanno permesso di individuare l’esistenza di distinte organizzazioni criminali, attive in diversi quartieri del capoluogo e in provincia, specializzate nel narcotraffico, con collegamenti con le ‘ndrine calabresi e gruppi palermitani e siracusani. Le indagini hanno riguardato un periodo di tempo tra ottobre 2014 e aprile 2016 e si sono avvalse anche delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

Il gruppo, operante sotto l’egida del clan Cappello-Bonaccorsi, si distingueva per la sua articolata organizzazione, essendo in grado di gestire vendite e acquisti di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, rifornendosi da esponenti di spicco della criminalita’ organizzata calabrese, in particolare quella operativa nella piana di Gioia Tauro, e poi rivendendo a soggetti operanti in questo capoluogo nonche’ nelle citta’ di Palermo e Siracusa.

Un gruppo criminale violento

Le modalita’ operative del gruppo si caratterizzavano, per la particolare efferatezza, consistita anche nel “sequestrare” gli acquirenti che non pagavano immediatamente le partite di droga. Le intercettazioni hanno rivelato consolidati collegamenti del gruppo catanese con altri soggetti calabresi attivi nel narcotraffico, con particolare riferimento a cocaina e hashish. Due destinatari della misura allo stato irreperibili sono ricercati.

Gli arrestati sono stati condotti nelle case circondariali di Catania Bicocca e Piazza Lanza, Palermo e Cosenza. Alla fase esecutiva hanno partecipato equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale della Polizia di Stato e personale delle Squadre Mobili di Palermo, Messina e Cosenza.

Gli investigatori della Mobile hanno potuto vedere all’opera uno dei piu’ agguerriti gruppi di narcotrafficanti di droga che giungeva a Catania per finire anche nel mercato di Palermo e Siracusa direttamente dalla piana di Gioia Tauro e dal Cosentino. Il gruppo criminale non avrebbe esitato a sequestrare due persone ed anche un cane perche’ le partite di droga non erano state pagate immediatamente.

Si tratta del rapimento di un palermitano, Manuel D’Antoni (tra i destinatari dell’ordinanza), sequestrato a Palermo il 26 marzo 2015 e rilasciato dopo il pagamento di 16 mila euro, e di un pasticcere nella frazione di Torvajanica, nel lungomare laziale, il 3 marzo del 2016 per un debito di 130mila euro, i cui autori furono arrestati la stessa sera a Messina. Gli arresti nell’operazione, denominata ‘Double track‘, sono stati compiuti nel Catanese, a Messina ed a Cosenza.

Tra gli arrestati vi sono due donne. Due le persone che sono riuscite a sfuggire all’arresto. Sette ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nei confronti di altrettanti detenuti. Otto persone sono state poste ai domiciliari.

Il provvedimento ha riguardato:

Simone Guglielmino, 24 anni;
Antonino Ivano Santangelo, 28 anni;
Domenico Cristian Santonocito, 29 anni;
Nunzio Davide Scrivano, 31 anni;
Giuseppe Treccarichi Scauzzo, 52 anni;
Francesco Pellegriti, 58 anni;
Consolato Salvatore Coppola, 49 anni;
Pietro Privitera, 39 anni, tratto in arresto a Messina;
Francesco Troina, 46 anni;
Giuseppe Cacciola, 31 anni;
Gregorio Cacciola, 59 anni
Giuseppe Elia Giosafatte , 43 anni, detto “Pinu Elia”;
Pasquale Francavilla, 42 anni;
Marco Perna, 43 anni, preso a Cosenza;
Filippo Beninato, 27 anni;
Mattea Barbera, 44 anni, per la quale sono stati disposti i domiciliari;
Ramona Santa Boncaldo, 26 anni, per la quale sono stati disposti i domiciliari;
Gabriele Lo Pinto, 34 anni,
Rocco Tutone, 39 anni;
Manuel D’Antoni, 29 anni,
Fabio Comito, 38 anni;
Onofrio Lo Nigro, 44 anni, presi a Palermo.

Dai dettagli emersi durante la conferenza stampa di stamani a Catania, gli indagati avrebbero sottratto un cane come ritorsione nei confronti di Cacciola che non aveva restituito una somma di danaro per una partita di stupefacente. Nel prosieguo delle indagini, è emerso un ulteriore canale di approvvigionamento di stupefacenti sull’asse Calabria-Catania, con stupefacente fatto giungere anche dall’estero.

In particolare, nel corso delle indagini, è emerso che Elia Giosafatte Giuseppe riforniva di stupefacenti Coppola Consolato Salvatore, il quale, per l’approvvigionamento ed il successivo trasporto in terra siciliana, si è avvalso di Pellegriti Francesco, autista di mezzi pesanti. Nel corso dell’attività di indagine, a riscontro dell’illecito traffico, sono stati effettuati arresti e sequestri di stupefacenti.

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