Il sindaco di Catanzaro è accusato di far parte di un ‘club’ di amministratori pubblici che avrebbero annullato sanzioni in cambio di sesso o voti.
CATANZARO – Sono trentatre’ le persone rinviate a giudizio nell’ambito dell’indagine denominata “Multopoli” per i presunti illeciti legati all’annullamento di contravvenzioni per violazioni al Codice della strada emesse dalla polizia locale di Catanzaro. A processo sono rinviati, tra gli altri, il sindaco, Sergio Abramo, esponente di primo piano di Forza Italia, il comandante della polizia locale, Giuseppe Antonio Salerno, il suo vice, Salvatore Tarantino, e il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Tallini, all’epoca dei fatti consigliere comunale nel capoluogo calabrese. I rinvii a giudizio sono stati emessi dal giudice per l’udienza preliminare Giovanna Gioia, con il sindaco Abramo e Tallini che dovranno rispondere dei reati di abuso d’ufficio. I guai giudiziari per i politici catanzaresi arrivano anche per un’altra inchiesta, denominata “Catanzararopoli”, per la quale e’ stato disposto il rinvio a giudizio per gli ex assessori della precedente legislatura guidata sempre da Sergio Abramo. In questo ambito i reati contestati, a vario titolo, sono quelli di peculato, truffa, abuso d’ufficio, turbata liberta’ degli incanti e falso. Tra le contestazioni anche quelle relative a presunte prestazioni sessuali chieste da un assessore ad una donna in cambio del rinnovo di una carta d’identita’.
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