Dopo gli incendi si rischia il dissesto idrogeologico: si discute su come contrastarlo

Un incontro necessario per aggiornare i Piani di emergenza in relazioni alle trasformazioni che si sono determinate per effetto degli incendi.

 

CATANZARO – Il dirigente regionale dell’Unità organizzativa autonoma politiche della montagna Salvatore Siviglia ha coordinato un incontro, nella sede della Cittadella, sulle azioni di coordinamento per il contrasto ai fenomeni di dissesto idrogeologico nelle arre interessate dagli incendi che hanno devastato la Calabria nel corso della stagione estiva. Al tavolo del coordinamento – informa l’ufficio stampa della Giunta – hanno partecipato la responsabile di Calabria Verde Lucrezia Zurzolo, Frabrizio Pirino del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Vincenzo Perrone del Comando forestale regionale dei carabinieri, il responsabile dell’U.O.A. Protezione civile regionale Carlo Tansi, la vice prefetto Silvana Merenda della prefettura Vibo Valentia, Raffaele Niccoli del Centro funzionale regionale multirischi, il direttore regionale dell’Urbi (Sistema informativo integrato per la pubblica amministrazione) Antonio Mazzonello, Rosanna Palazzo dell’Anci e i referenti delle Province e dei dipartimenti regionali.

INCONTRO DISSESTO IDROGEOLOGICA CAUSA INCENDI

“Un incontro – ha affermato Siviglia – che si è reso necessario per promuovere azioni di indirizzo e supporto alle attività degli Enti locali e per aggiornare i Piani di emergenza in relazioni alle trasformazioni che si sono determinate per effetto degli incendi, soprattutto per la parte che riguarda il rischio idrogeologico, anche alla luce delle modifiche alla normativa di riferimento delle autorità di bacino accorpate a quelle nazionali per effetto delle novità introdotte dalla legge nazionale n. 221/2015”. Siviglia, evidenziando che la regione è stata colpita da numerosi incendi in una condizione metereologica avversa (assenza di pioggia e di periodi di forte vento), ha, poi, parlato di “situazione devastante e tragica, non solo per il numero ma anche per l’estensione territoriale”.

Durante la riunione sono stati analizzati i dati “Effis” che, con l’uso di un satellite, consentono di rappresentare nel dettaglio la dimensioni reali degli incendi con superfici maggiori di 30 ettari (217 incendi) dai quali si evince, tra l’altro, che la Calabria ha visto distrutti 33 mila ettari di territorio, seconda solo alla Sicilia con 41 mila, di cui 20 mila solo nella provincia di Cosenza; il 78% ha riguardato terreni boschivi, il 21% terreni agricoli. Tali dati, riportati nel sito webgisabr.regione.calabria.it/webgis/fordis.html, rappresentano una parte di incendi che hanno interessato il territorio Calabrese. La Sala operativa di Calabria Verde ha registrato oltre 9000 incendi per i quali è in corso la procedura per la corretta localizzazione dell’area interessata. L’esatta circoscrizione degli incendi è stata trasposta sulle carte del Piano di stralcio di assetto idrogeologico (Pai) allo scopo di individuare su scala di bacino, per tipologia di frana, le aree ad alto rischio percorse dal fuoco.

“L’anno dei record negativi – lo ha definito nel concludere l’incontro Salvatore Siviglia – con centinaia di boschi distrutti su aree ad alto rischio idrogeologico. A partire da quest’ultimo dato – ha specificato -, anche in vista dell’arrivo della stagione invernale e tenuto conto che negli ultimi 5 anni gli incendi hanno interessato quasi sempre le stesse zone, dobbiamo trasformare tutte le informazioni e i dati di monitoraggio in azioni utili per una corretta pianificazione e programmazione degli interventi finalizzati, prevalentemente, alla salvaguardia delle popolazioni e alla tutela dei boschi.”

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