E’ il frutto di una vasta operazione della guardia di finanza.
VIBO VALENTIA – E’ stato impiegato anche un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, per scoprire e sequestrare quattro piantagioni di canapa indiana, nel comprensorio dei comuni di Sorianello, Pizzoni e Gerocarne, in provincia di Vibo Valentia. Fondamentale è stata l’abilità dei piloti della Guardia di Finanza e la loro peculiare capacità di osservazione, che ha consentito, durante la perlustrazione aerea dell’aspro territorio montano, di individuare le piantagioni che erano state tutte abilmente occultate tra i folti arbusti e la fitta vegetazione, così da renderne difficoltosa l’individuazione dall’alto e pressoché impossibile l’accesso da terra.
Il successivo intervento delle pattuglie a terra dei finanzieri calabresi del Reparto Operativo Aeronavale e della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha poi consentito, non senza difficoltà, di raggiungere le piantagioni di marijuana segnalate. Le attività dei finanzieri sono state, tra l’altro, rese ancora più difficoltose da un improvviso incendio divampato nella boscaglia nei pressi di due delle coltivazioni, di origine dolosa. L’incendio è stato controllato dai finanzieri intervenuti sul posto e poi spento dal personale del Servizio Antincendio Boschivo della Regione Calabria.
Le piantagioni, estese su una vasta area demaniale, comprendevano piante delle qualità “Cannabis indica” e “Skunk” (quest’ultima varietà ha effetti più potenti rispetto a quella tradizionale) per un peso complessivo di 20 quintali. Le piante erano rigogliose, con un’altezza media di circa un metro e ottanta, ed erano già pronte per essere raccolte. Le colture erano dotate di sistemi di irrigazione autonomi. Su disposizione della magistratura, le piante sono state distrutte, e gli impianti sono stati resi inutilizzabili. Si è calcolato che la sostanza stupefacente ricavata dalle piantagioni, una volta immessa sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno alla malavita locale di circa 1 milione e mezzo di euro. Sono in corso indagini per l’identificazione dei responsabili delle coltivazioni.