REGGIO CALABRIA – Ha preso il via questa mattina davanti al gup di Reggio Calabria, Adriana Trapani, il processo con rito abbreviato in cui è imputata Chiara Rizzo.
Oltre alla moglie dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena risultano imputati anche Martino Politi, per lungo tempo segretario particolare dell’ex esponente politico, e Roberta Sacco, già segretaria particolare dell’ex ministro Claudio Scajola. Tutti e tre sono accusati di procurata inosservanza della pena poiché avrebbero agevolato la latitanza di Matacena, rifugiato a Dubai. Il processo, che in un primo tempo doveva essere pubblico sulla base di una richiesta fatta dai difensori di Chiara Rizzo, si sta svolgendo invece a porte chiuse per l’opposizione di uno dei coimputati della moglie di Matacena.
L’avvocato Bonaventura Candido, difensore insieme all’avvocato Carlo Biondi di Chiara Rizzo, ha anticipato l’intenzione di depositare, nel corso dell’udienza, una richiesta di scarcerazione per la sua assistita. Ieri intanto, su decisione del Tribunale di Reggio Calabria, l’ex ministro Scajola, che era agli arresti domiciliari, è stato rimesso in libertà. Accogliendo la richiesta dei difensori, gli avvocati Giorgio Perroni e Patrizia Morello, il Tribunale di Reggio Calabria infatti, ha revocato gli arresti domiciliari all’ex ministro convertendo la misura cautelare, con l’obbligo di dimora nel Comune di Imperia nonostante il pm Giuseppe Lombardo avesse espresso in merito parere negativo. Il processo, che vede Scajola imputato per procurata inosservanza di pena a favore dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, riprendera domani.