A causa del maltempo un volo proveniente da Roma Fiumicino e diretto a Reggio Calabria, è stato fatto atterrare a Lamezia Terme: ma i passeggeri sono stati abbandonati nel terminal senza assistenza fino a tarda notte. Alcuni hanno addirittura raggiunto la città dello stretto in taxi alle prime luci dell’alba
REGGIO CALABRIA – Un volo di un ora si è trasformato in una vera e propria odissea durata tutta la notte per decine e decine di passeggeri partiti ieri sera da Roma Fiumicino alle 21.25 con l’ultimo volo Alitalia; destinazione aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria dove il velivolo sarebbe dovuto atterrare alle 22.40. Ma a causa del forte maltempo che da due giorni sta imperversando sulla regione, per motivi di sicurezza il volo “AZ1161” è stato dirottato sullo scalo di Lamezia Terme dove è atterrato senza problemi alle 23.30. Qui, però, è iniziata l’odissea per i passeggeri. Secondo le diverse testimonianze l’aereo, un Airbus A319, una volta atterrato a Lamezia sarebbe rimasto fermo in pista per diversi minuti prima di un annuncio che informava i passeggeri che l’aereo non sarebbe più ripartito per lo scalo reggino a causa, parrebbe, della mancanza di personale di sicurezza a Reggio Calabria che avrebbe dovuto garantire lo sbarco dei passeggeri in sicurezza. Una volta scesi dall’aereo e raggiunto il terminal di Lamezia Terme, ai viaggiatori era stata assicurata, comunque, la presenza di bus e navette che avrebbero riportato le oltre cento persone (tra cui anche malati, disabili e una donna incinta), verso la Città dello Stretto. Ma di quei mezzi neanche l’ombra. Dopo attimi concitati e proteste vibranti, presi dallo sconforto i passeggeri hanno chiamato le forze di Polizia per segnalare l’accaduto, formalizzando un esposto. Rimasti fino alle 2 della notte senza sapere cosa fare e dove andare, solo una parte dei passeggeri è stata sistemata dai responsabili dell’aeroporto lametino in un albergo. Altri, hanno provveduto autonomamente ed a proprie spese a trovare una sistemazione per la notte, mentre altri ancora, sono stati costretti a rientrare con il taxi, con mezzi privati o con il primo bus utile che è partito alle 3.30 di notte. L’odissea, si è conclusa solo alle prime luci dell’alba.
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