TARANTO – Il ciclo della canapa sativa coltivata legalmente si chiude in Puglia.
Domani sarà inaugurato un impianto industriale per la trasformazione della paglia di canapa realizzato a Crispiano, in provincia di Taranto, dalla South Hemp Tecno. L’impianto tarantino porterà in Puglia inizialmente la canapa prodotta dai 250 ettari seminati tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria e soprattutto Puglia. La paglia di canapa processata qui servirà poi a creare derivati utili soprattutto per la bioedilizia. ”Oggi – spiega l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni – la coltivazione della canapa (cannabis sativa) sul nostro territorio è una realtà che la Regione Puglia ha accompagnato e sostenuto. Si è seminato a ridosso dell’Ilva e di Cerano, lì dove non c’era più molta speranza siamo tornati a ridare prospettiva futura e reddito ad agricoltori che l’avevamo persa”. Ora, conclude l’assessore, ”si tratterà di contribuire ancora di più a questo processo attivando misure e azioni di sostegno nell’ambito del prossimo Programma di Sviluppo Rurale, che, come indicato da Bruxelles, stiamo costruendo più attento all’innovazione, all’aggregazione e ad una agricoltura eco-sostenibile”.
Si tratta dell’ultimo anello della filiera che consente di commercializzare e fare profitto su questo segmento agricolo originariamente demonizzato ed oggi finalmente riscoperto nelle sue potenzialità agricole, alimentari, di ambientalizzazione e per uso chimico e industriale.A tal proposito l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia sta predisponendo gli strumenti economico-finanziari per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura anche nei territori a ridosso di grandi insediamenti industriali o in aree Sin (Siti di interesse nazionale) proprio per la particolare qualità della cannabis di bonificare i terreni dalla presenza di metalli pesanti. Le piantagioni di canapa permettono infatti di purificare i terreni dalla diossina. La pianta, funziona come una sorta di pompa che assorbe dal terreno le sostanze inquinanti, stoccandoli poi nelle foglie e nel fusto. Un ulteriore vantaggio della coltivazione della canapa è che la pianta, oltre che per bonificare i terreni, può essere impiegata successivamente per altri usi, come appunto la bioedilizia e la produzione di olio.