Il blitz dei carabinieri è scattato questa mattina a Locri e a Roma, su ordine della Procura della Repubblica e della Dda di Reggio Calabria. Eseguiti 15 provvedimenti restrittivi della libertà personale e contestuali decreti di sequestro di beni.
LOCRI (RC) – I provvedimenti sono il frutto di una intensa ed articolata attività d’indagine condotta dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Locri protrattasi tra il 2015 ed il 2017. Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono tutte ritenute responsabili, a vario titolo, ed in concorso tra loro, dei reati di truffa aggravata e continuata, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture. Il tutto aggravato dalla circostanza di aver agevolato la cosca di ‘ndrangheta Cordì, operante nell’alto jonio reggino (a Locri e nelle aree limitrofe).
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Amministrazioni pubbliche colluse con il clan
I militari hanno anche compiuto numerose perquisizioni personali e domiciliari anche nei confronti degli stessi indagati. Le condotte illecite contestate sono state compiuti grazie alla collusione di diversi soggetti appartenenti a varie amministrazioni pubbliche, ovvero il Comune di Locri e la Provincia di Reggio Calabria, e persone vicine alla criminalità organizzata locrese ed in particolare alla cosca Cordì. I capi di imputazione degli odierni indagati, per lo più incensurati e liberi professionisti, sono la prova di tale scellerato connubio.
Due istituti superiori sono totalmente abusivi
Le complesse ed articolate indagini, condotte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Locri (RC), hanno permesso di acclarare che gli immobili che ospitano, in Locri, l’Istituto Statale d’Arte “Panetta” e L’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Agricoltura (I.P.S.I.A.), sono totalmente abusivi. Nei due istituti scolastici in questione e sono in corso ingenti sequestri finalizzati alla confisca di beni per equivalente.